domenica 20 gennaio 2013

-(AL CAMPOSANTO)

                                               AL CAMPOSANTO



Apro il cancelletto del camposanto con timore riverente
, come al solito, ogni sabato mattina verso mezzogiorno, faccio visita ai miei genitori che sono sepolti nel cimitero di Quattordio.

 Entro, davanti a me il solito prato non più erboso, stamane è coperto da una coltre di neve è la neve caduta nei giorni scorsi e giace lì come un manto bianco, e sta a indicare che i defunti ormai riposano da tempo e sono indenni dai mali terreni, come se le loro anime fossero terse e mondate da ogni peccato. 

Si respira un'aria fresca, frizzantina, mattutina, mi sento rincuorato, calmo, sono sereno come non mai, anzi, questo silenzio e il biancore che illumina il cortile del camposanto e tutto l'ambiente, mi invita a far visita ai nostri cari defunti. 

In fondo al cortile c'è una grande croce, una croce di legno, cioè il nostro simbolo religioso che sta a significare che in terra la vita è irta di ostacoli, mentre la morte porta la pace e la serenità nell'aldilà.

CAMPOSANTO DI QUATTORDIO

 Il mio sguardo spazia da sinistra a destra, dove corridoi di lapidi serpeggiano tra molteplici cappelle.
 
altre  cappelle
 
altre  cappelle

Guido il mio passo a sinistra, dove ci sono le lapidi con l'effige di mia Madre e di mio Padre, mi fermo e guardo all'insù, perchè i loculi sono fissati a mezza altezza.
 I miei occhi si fissano sulla foto di mio Padre dal viso bonario e serioso, più lo guardo e più non lo ricordo quand'era in vita, la sua fisionomia, i suoi gesti e le sue espressioni mi sfuggono.

 Allora ero giovane e non ero conscio dell'affetto familiare a cui ero soggetto, ormai sono lontani ricordi caro Papà, dolce e buono, umile e gentiluomo, mai uno sgarbo, mai un litigio, mai un rimprovero, tutto era lineare. 

lapide  di  mio PADRE

Vedo l'immagine di mia Madre dal viso giovanile, sempre ragazzina, che folta chioma, che bei capelli aveva mia Mamma! 

Capelli forti e robusti come il suo carattere, occhi blu come il mare, bella, eppure, anche lei non c'è più, la ricordo sola sul letto di morte col sorriso sulle labbra, serena, forse non ha sofferto!


lapide  di  mia  MADRE

S'è n'è andata come un angelo in punta di piedi senza disturbare nessuno, cari ricordi lontani e nel ricordo i miei occhi s'inumidiscono. 

Vorrei piangere ma non riesco e rivolgo a loro una preghiera, un ultimo sguardo e un saluto e poi con passo lento e leggero mi avvio a visitare altre lapidi, a leggere altri nomi e vedere altre fotografie, tanti li conosco, alcuni li conoscevo solo di vista e dopo un lasso di tempo, ritorno al cancelletto, lo riapro e sotto il sole tiepido che ormai è alto nel cielo, m'incammino verso il paese,...ciao Mamma, ciao Papà, arrivederci al prossimo sabato.
                          


               
                      Con  affetto vostro figlio ANTONIO

                     Nizza  Monferrato-Gennaio -2013





                            







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