mercoledì 14 dicembre 2016

A CLAUDIA

                                                                A  CLAUDIA

Un dì segnato dal fato di alcuni anni or sono, conobbi una vispa ragazzina di nome "Claudia" da un nostro fornitore. 

Lavorava tra banchi di cablaggi e macchine da taglio cavi e di aggraffatura, in quel momento non ci feci caso alla persona, per me era un anonima e insignificante "girl", ma la sua loquacità era già una promessa! 

Dopo un lasso di tempo me la ritrovai non dico tra i piedi, ma ad occupare un nuovo posto di lavoro in "Sylea" al C.Esp. Cavis e poi a spron battuto nell'ente "cicli e predistinte"!

Claudia la 2à a dx in 1à fila con i nuovi colleghi del C.E

La ragazzina Claudia fece
strada in breve tempo, un pò per la sua bravura e un pò per la sua esuberanza, da allora, l'esile figura subì un cambiamento repentino alla "Cenerentola", che da "girl insignificante" si trasformò non proprio in un "cigno" ma in tutta la sua beltà e splendore!

 Ogni mattina, era la prima ad arrivare in ufficio in compagnia della "gattina Patty e della volpina Rosy" sue amiche, tutta in ghingheri e tirata a lucido, il suo look era uno sfolgorìo di colori, indossava abiti a colori intonati: "dal verde al rosso, dal blu al viola, dal lillà al grigio topo" e così via, 7 giorni su 7 i suoi pensieri erano nel guardaroba, battendo di tre lunghezze il titolo di una vecchia canzone di "Milva" intitolata : "4 vestiti di 4 colori", in confronto a te cara Claudia la "Milva è una poverella!"

 Anche le unghie erano laccate al colore del vestito, i capelli erano tagliati corti alla "Carrè" di colore "biondo mesciato", occhi scuri e vivaci che tendevano sul verdolino su quel bel viso truccato ed imbellettato, la sua bellezza frizzantina risplendeva come non mai, come  una giornata di primavera! 

Il suo fisico era formoso d'oc con gli attributi anatomici al posto giusto, orpelli vari e bijou ornavano il suo bel corpo, erano belli e semplici, tra i quali, spiccavano: anelli, collane, braccialetti, orecchini, chi più ne ha più ne metta, oltre ai tatuaggi e occhiali all'intellettuale. 

Il suo carattere era un pò nervosetto e scorbutichello, qualche volta dolce, la sua personalità era un pochino egocentrica, gli piaceva farsi notare ed essere adulata, come dire, eccomi qua, guardatemi, ammiratemi, ma non toccatemi, voleva essere al centro dell'attenzione.

I complimenti espressi dai colleghi nei suoi confronti la facevano felice e raggiante, alcune volte ti chiedeva: ti piaccio? si cara Claudia, sei bella, sei buona, hai un bel sedici e un bel davanzale, ma dei brutti piedi e lei ti diceva anche,..."grazie", sorridendo beata e contenta! 

Quand'era di buon umore, specialmente se si trovava nel gruppetto delle sue amiche confidenti, la "gattina Patty e la volpina Rosy e l'amico del cuore Germa", allora fiato alle trombe "Turchetti", la Claudia diventava briosa, simpatica, esilarante, la battuta pronta a tono con chiunque, dal capo ufficio all'ultimo manutengolo, rasentando l'arroganza e la sfrontatezza senza rendersene conto!

Era ironica, scherzosa e provocatrice, urlava e gesticolava molto, mi sembrava di essere al mercato di Nizza M. al venerdì, mentre la sua parlantina a raffica, superava alla lunga il "ra-ta-ta della mitragliatrice"! 

Presa singolarmente, era di carattere socievole, posata, sensibile, meno infantile, più donna e gradevole al dialogo, quando il suo umore era in cantina, diventava triste, il suo viso diveniva truce, rispondeva male, non diceva una parola per ore, scontrosa, la sua angoscia predominava. 

Sul lavoro era dinamica, caparbia, tenace e volenterosa, attitudine al miglioramento, molto ordinata, tenendo sempre pulita la sua scrivania, adornando il suo terminale di pupazzetti e ninnoli, di matite colorate e disegnini vari che erano la sua specialità. 

Quand'era in difficoltà col lavoro, chiedeva aiuto al sig.no "Marcuzzon", (Marco Ferraris),
M.  Ferraris
 il quale, gli correggeva le predistinte con un fiume di parole,
bloccando il terminale invece di farlo funzionare, lasciandosi andare a vecchi ritornelli, ad ammuffite battutazze già sentite, condite e ritrite da vecchi paparazzi di zie, prozie e nonni pensionati, ritornando a sedersi tutto goduto e contento come un'infante! 

Cara Claudia, per il tuo futuro benevolo, so che ci lascerai per altri lidi fortunosi, occupandoti di un nuovo  lavoro che è il tuo mondo, cioè, a far la "maestrina per i bimbi della scuola materna" che è il tuo ramo specifico per cui tu hai studiato e creduto!
Scuola Materna


In questo settore, avrai maggior responsabilità verso quei bambini in tenera età e perciò, indirettamente la tua vita migliorerà in qualità e personalità, non so se tu te ne andrai senza rimpianti da questo ente, ma in futuro, ricordati di noi colleghi del "bel tempo che fu" e quando verso sera, dalla finestra osserverai il tramonto che si diffonde nel cielo,
 il tramonto
la tua mente riandrà nei ricordi e con un pò di nostalgia ti mancherà la nostra presenza, allora c'inviterai qualche volta a casa tua a prendere un caffè' tutti e 23!


                                               

                   con  stima, simpatia e ironia,--WILLY
                             29-9-2000--Nizza M.
                                      

sabato 10 dicembre 2016

CASSINASCO-Settembre-2016

                        

                           Vendemmia 2016—Settembre—Cassinasco



Quest’anno, la vendemmia è stata  ne bella ne brutta, purtroppo il clima ha contribuito negativamente negli ultimi mesi, in certe zone delle langhe la grandine ha colpito duro nelle campagne di S.Marzano Oliveto,  Castelnuovo Calcea, Incisa Scapaccino e Vinchio, distruggendo vigneti, frutteti e serre coltivate a ortaggi, eliminando in pochi istanti il lavoro faticoso di un anno dei viticoltori e contadini; di striscio, la grandine ha lambito alcuni filari di uva moscato a Cassinasco ma niente di tragico.

Nei vigneti di Mirella, ho constatato lungo i filari che i grappoli in alcuni tratti erano molto belli e corposi, in altri poco maturi.

 Vendemmiando in coppia con Mirella, lungo la giornata si parla del più e del meno, un po’ di tutti gli argomenti quotidiani, della giornata di ieri e dell’altro ieri, si ricorda il passato, si discute di politica, di economia, di problemi familiari, di parenti e serpenti, di antipatici vicini di casa e di ex colleghi di lavoro, “pronto chi chiacchera”!; si citano aneddoti, ci confessiamo senza se  e senza ma, specialmente senza preti, chi più ne ha più ne metta

Maria, la mamma di Mirella è la “solista  del nostro gruppo vendemmiatori”
 
Giuseppe

Maria
 è la più esperta di tutti, belli e brutti ed è molto attenta a non tralasciare grappoli lungo i filari, indicando specialmente quelli degli altri e guai a chi gli tocca “l’orto incolto”, va su tutte le furie e oltre al maldischiena e qualche giramento di testa è sempre in prima linea, come si diceva in tempo di guerra, “in trincea”,  con l’amata e onnipresente “cagnolina Eva sua guardia del corpo” . 

Gli acciacchi dovuti agli anni che passano incombono, si  assenta solo qualche ora, ( quando proprio non ne può più) è una donna straordinaria, in gamba su due gambe e lavoratrice indefessa, lungo la sua vita agreste ne ha viste di cotte e di crude, alla sua età da ancora dei punti ai  giovani d’oggi! 

 Poi, c’è l’aiutante di fatica, l’uomo tuttofare di nome Giuseppe, non è  il padre di Gesù, ma è  il papà di Marco, è il premuroso  marito pensionato di Mirella, che si carica lungo tutta la vendemmia le pesanti  cassette colme di grappoli sul rimorchietto, aiutando  nei ritagli di tempo, la suocera e la moglie a staccare l’uva.



Il figlio Marco di professione impiegato, con la sua settimana di ferie, contribuisce a dare una mano alla famiglia, collaborando un po’ con tutti, specialmente con la nonna Maria, contrastando bonariamente a parole di tanto in tanto alle domande della mamma , mettendola  in difficoltà provvisoria è un po’ “bastian cuntrarie ciò, è dovuta all’età,  ma la mamma si sa,…sorvola alle provocazioni! 

Vendemmiando con Mirella che è la padrona e direttrice di casa, (detta anche Mussolini dai familiari), si scoprono e si imparano molte cose, ti spiega come coltivare i vigneti, quali sono le anomalie e i segreti per rintuzzare le malattie delle viti, le astuzie per programmare una buona vendemmia ma con l’andare del tempo, ho scoperto di avere accanto una professoressa  chirurgo, anzi ,una chirurga di uva moscato coi fiocchi!
Mirella
Lungo i filari, mentre poti, si trovano ingarbugliate matasse di grappoli talmente compatte  che solo un abile potatrice come lei può dipanare ed io non mi cimento con le mie forbici perché rischierei di rovinarli e spargere molti acini, perciò, lei gentilmente fa il chirurgo ed io” l’assistente senza mascherina!
Marco

La professoressa chirurga Mirellina interviene con le sue manine  inguantate munite di “giuriòn in dialetto piemontese o forbici” a penetrare nel ventre delle corpose matasse, tagliando e sezionando come si fa con il paziente senza fare danni, cesella e stacca in un baleno i grappoli, estraendoli  uno per uno come  fossero sassolini di una cistifellea, manovrando con facilità e semplicità l’attrezzo per potare  come un vero bisturi da chirurgo, questa abilità è dovuta a una grande manualità, esperienza  e passione;… cara Mirella hai sbagliato mestiere, dovevi fare il chirurgo d’ospedale, facendo svuotare ai pazienti prima dell’intervento, il “pitale”!!
                    
                  Con stima  e  simpatia  Colli  Tibaldi  Antonio-( il vendemmiatore)
                                                     Ottobre  2016—Nizza  Monferrato