LA VECCHIA MEGERA
In un paese del Monferrato, ai piedi di una collina c'è un grande palazzo massiccio, costruito con tanto cemento, non si capisce se è un'abitazione normale o una villona di stile pacchiano, arzigogolata da tanti piccoli balconi sorrette da colonne cilindriche, le molteplice finestre incastonate nelle mura perimetrali sono protette da tante inferriate, vista dall'esterno è una dimora senza senso, non ha stile architettonico, non ha una linea strutturale decifrabile è stata edificata un pò alla rinfusa, si può dire indefinibile.
Abitazione di stile pacchiano |
In questo enorme edificio fino a qualche tempo fa, ci viveva una persona sola, una donna avanti negli anni,verso i 90, minuta, coriacea, il suo viso esprimeva la fisionomia pìù da cane che da umana bellezza e la pelle della faccia e delle braccia magre erano solcate da miriade di rughe che rispecchiavano il suo passato, capelli grigi, sbiaditi come i suoi occhi freddi, quasi glaciali, dal sorriso raro, non esprimeva cordialità.
I vicini di casa la detestavano per via del suo brutto carattere, arrogante, critica con tutti, specialmente con i parenti stretti, maleducata, di indole cattiva.
Bisticciava con tutto il vicinato per futili motivi, dispettosa, curiosa, intrigante, una persona perfida, dalle promesse non mantenute per costruire un muretto di confine o una siepe, una rete divisoria o per completare una stradina privata di accesso, il giorno prima era d'accordo e il giorno dopo lo declinava e infatti, la "vecchia megera" era additata dai vicini con il sopranome di "strega cattiva" fino alla radice dei capelli, era ricca dicevano ma povera dentro, meno la vedevi e meglio era!
Era tutta nervi, magrolina, bassa di statura, sempre attiva durante il giorno, svolgeva lavori di giardinaggio, pulizia del selciato attorno alla casa con la ramazza, sul balcone stendeva i panni appena lavati e non solo, ma anche sacchetti e borse di plastica della spesa e sempre gli stessi non buttava via niente, risparmiava su tutto e parlando con qualche vicino, scoprivi che risparmiava anche sulle bibite, bevendo acqua e zucchero diceva lei, rifiutava le brioche che per lei era uno spreco di soldi, solo il pane può sostituirle diceva, alla sera un brodino, al mattino un pò di tè, a pranzo un pò di verdura bollita e acqua a volontà e chissà quale altre leccornie ingurgitava, era ricca, non era la "fata turchina" come qualcuno credeva, ma una "vecchia strega cattiva".
Nella sua vita giovanile qualche uomo l'ha avuto, sposando il primo e dopo essere stata cornuta ha continuato con altri compagni che purtroppo sono deceduti nel tempo non si è arresa mai di vivere senza un uomo gli sono sempre piaciuti così ammetteva e infatti alla veneranda età dei super 90anni ne aveva un'altro conosciuto non so come molto più giovane di lei, ma lo faceva passare come se fosse un figlio, percìò anche bugiarda, quest'ultimo gli si è appiccicato per altri motivi, un giorno disse ad una vecchia conoscenza meglio avere un uomo come amico che una donna pettegola, ingombrante e invidiosa!
La vita di questa "donna strega" vissuta per la maggiore parte sola ma consolata alternativamente negli anni da compagni improvvisati, conosciuti banalmente sulla via di "Damasco" tra agi, ricchezza, rispiarmatrice, odiata, contestata, alla fine della sua esistenza non ancora terminata è stata spedita in una casa di riposo in quattro quattr'otto, non più libera di frequentare la sua sconcertante dimora, confinata a vivere nell'oblio infinito degli ultimi anni che gli rimangono, nella solitudine più completa e chissà, se nei momenti lucidi della sua psiche, rimugina il suo passato trascorso non tanto idilliaco!
Con un pò di humour e simpatia --WILLY
Nizza Monferrato--30/05/2022