STRANA COPPIA IN UN PAESE DEL MONFERRATO
In un paese del Monferrato circolavano due individui, uno in bici e l'altro a piedi, non si conoscevano forse solo di vista, ognuno viveva per conto suo, non sposati, di una certa età, credo già pensionati, il primo pedalava e l'altro camminava, intrecciando due storie diverse, un pò solitarie.
Il ciclista quand'era impegnato a far spesa per rifornirsi di cibo e vivande per pranzare e cenare, lo vedevo pedalare lentamente, mai con qualcuno che lo accompagnasse, credo che vivesse solo.
Aveva un viso indefinito, non riuscivi a capire com'era il suo volto per la maggior parte coperta da una folta barba grigia e incolta e coperta da mascherina anticovid, capelli grigi e sudici sulla nuca e sulle orecchie non pettinati; gli occhi erano nascosti da un paio di occhiali dalle lenti scure in lui tutto era scuro, perciò non capivi com'era fatta la sua faccia e dove guardasse.
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in bici con borsa della spesa |
La testa era coperta da un cappuccio passamontagna di colore nero e indosso un vecchio giubbotto, credo che per anni fosse sempre quello. Pedalava lentamente come se fosse in trance, si vedevano spuntare dal cappuccio solo le labbra, non salutava mai nessuno, non parlava con nessuno, solo una volta lo vidi fermo a confabulare con un tizio, forse tra sè e sè parlava con la sua bicicletta, la sua bocca si atteggiava a frasi indefinite, le sue mani e il manubrio erano sempre occupate da borse e borsine fornite di compere giornaliere.
Indossava pantaloni lunghi e larghi di colore antracite, con risvolti accentuati su grossi scarponi neri.
Avanzava a passi lenti accompagnando la sua bici, trascinandola controvoglia, ogni tanto si fermava affaticato e borbottava da solo e nel buio fumoso della sera, ritornava solo e soletto verso casa, le sue giornate erano sempre quelle, sempre uguali come il suo incedere tragico, chissà pensai com'era solo nel suo desco familiare senza nessuno con cui parlare, pensare, scambiare opinioni, qualche volta sorridere, piangere, essere felici, ogni tanto arrabbiarsi, purtroppo no, la sua unica speranza era la TV, dove poter finalmente riposarsi seduto sul divano a contemplare i vari programmi televisivi per poi annoiarsi guardando fisso le pareti di casa e in un momento di solitudine e di vita irreale addormentarsi sul divano con tristezza, isolato dal resto del mondo!
Il secondo individuo era un uomo di media statura, indossava ampi pantaloni e un maglione con girocollo coperto dal solito giubbotto stropicciato e incolore, mentre ai piedi calzava scarponcini un pò sformati, camminava non con disinvoltura ma con attenzione, i suoi piedi erano piatti, li sbatacchiava un pò di quà e un pò di là, come marionette, la sua camminata era un pò sghemba un pò incerta, come se avesse paura di inciampare.
Berretto in testa con visiera, molto comune di colore slavato più da muratore che sportivo, mascherina azzurra un pò lercia fissata non sotto il naso ma addirittura sotto il mento, una borsetta di tela a tracolla di colore indefinito, (smarvò), borse di plastica vuote per mano e l'immancabile sigaretta fra le labbra e quando tornava a casa per pranzo e cena le sue borse erano sempre strapiene.
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uomo a piedi |
Il suo punto di riferimento era il supermercato della zona dove comprava prodotti di sottomarca spendendo poco e in più approfittava delle macchinette da caffè automatiche, anche lì per risparmiare.
Aveva un difetto, tutti i cestini dei rifiuti del paese erano suoi, li passava a setaccio fino in fondo e con "savoire fare", affondava le sue mani luride scrutando tutto quel che c'era e se qualche oggetto era di suo gradimento li raccattava con entusiasmo sistemandoli nelle sue borse.
Era pìù forte di lui, in qualunque strada s'inoltrasse, le sue gambe, con i piedi piatti infilati nelle scarpe più grandi di lui lo portavano automaticamente verso nuovi cestini da depredare, erano alla sua mercè, li toccava e li sbirciava come fossero giocattoli, inoltre durante le feste patronali accompagnati da stand gastronomici offriva la sua manodopera per qualche lavoretto per allestire e pulire gli apparati festivi e come ricompensa, poteva approfittare per portarsi a casa cibo di vario tipo tra cui formaggi, salumi, scatolame, dolci e con l'andar del tempo si fece una bella scorta di viveri, vantandosi di aver allestito una sua cantinetta privata di vini di qualità, sgraffignati a suo tempo,..dicendo,...che il tempo non è mai sprecato!!
NIZZA MONFERRATO--WILLY
15-01-2021