mercoledì 13 settembre 2023

HO RITROVATO UN AMICO

 

                                              HO  RITROVATO  UN  AMICO


Una mattina  ero assorto a navigare virtualmente col mio Pc, scrutando, sbirciando, visualizzando mentalmente le innumerevoli notizie e immagini come faccio sempre ma non tutti i giorni, a curiosare fra i meandri della rete  Web.


Il  mio Pc  fisso

Ho notato sul mio blog  dove inserisco i miei racconti occasionali descrivendo personaggi, paesaggi, vicende, emozioni, storie, fissandoli con immagini ricavate sul momento, ho intravisto in alcuni miei scritti, commenti di anonimi e altri invece firmati.

In qualche  racconto ho letto la risposta anonima di un tizio che via via s'incuneava sempre più col passare del tempo in giudizi lusinghieri fin quando un giorno il suo nome altisonante apparve: è Gianpiero Dagosto e trovai il suo profilo su facebook.


GIANPIERO  DAGOSTO

La cronistoria di quest'uomo iniziò a combaciare e intrecciarsi  col nostro destino o fato come lo volete chiamare, iniziando il nostro chattare via Web scambiandoci notizie sorprendenti!

Inizia così la storia tra me (Willy) e Gianpiero Dagosto detto (Gianpi), ci siamo ritrovati come vecchi amici.

Dall'8 Giugno-2022  fino ad oggi, è stato un susseguirsi di notizie, commenti che con stupore, emozione, entusiasmo, simpatia e ricerca, che più ne ha  più ne metta, ci siamo capiti chi eravamo.

Ho scoperto un amico sincero dopo anni di non conoscenza e Gianpi costruendo gli episodi trascorsi del suo passato mi fece intuire di essere già stato in quel di Quattordio.


QUATTORDIO  vista  panoramica

All'inizio mi dava del lei e m'inviava foto inedite via "messenger", alla fine del contatto che era quasi sempre serale, mi augurava affettuosamente la buona notte e buon riposo!

Con mia meraviglia e curiosità, iniziò a inviarmi vecchie foto del "bel tempo che fu" tra le quali spiccavano alcune persone della leva del 1935 festeggiata a Quattordio tra le quali ho riconosciuto Margherita Conti la 1à a dx e fra gli uomini nella 2à fila il terzo da sx a dx è Giovanni Meda (d'là ieta), gli altri non li conosco e mi indicava nel gruppo una bella ragazza di nome Giusy (Giuseppina Damasio) la 2à da sx a dx, che io non ho mai conosciuto, con i coscritti che ballavano, danzavano nel cortile di un vecchio casolare di campagna e mi spiegò che la ragazza in questione divenne sua moglie nel 1959, che purtroppo è mancata il 27 Marzo del 2017.


Festa Leva del 1935


Coscritti  della Leva  mentre ballano

In altre foto  s'intravede Giusy in compagnia di mia sorella Beatrice all'Abbazia di Masio in casa dei nonni, allora legai questa circostanza dicendomi: carneade,... chi è costui che conosce il nostro passato!


Giusy in compagnia di mia sorella Beatrice


Giusy  con Beatrice

Iniziò a raccontarmi il suo iter di vita: che nacque a Zanco fraz. di (Villadeati), piccolo paese dell'alessandrino il 29 Aprile del 1934,  in un secondo tempo i genitori si trasferirono a Monza e ci rimasero sino a Maggio del 1943 quando sfollarono  nuovamente a Zanco dal nonno materno.


ZANCO fraz. di Villadeati- vista panoramica-(Al)

Terminato le scuole elementari continuò a studiare ad Asti dove conobbe come compagno di banco, un certo Carlo Traffano di Quattordio, guarda  caso amico di mio fratello Guido che lui conobbe e lo stesso vale per le mie sorelle tra le quali Beatrice e tutto combacia, terminati gli studi andò a Torino ci rimase fino a Dicembre del 2008, convincendo la moglie a trasferirsi a Zanco.


                                          Bea a sx, Guido-Willy-Alberta-Adolfina -                                       Leopolda in basso-Palazzo Sanfront -anni 50'

Col passare del tempo, m'inviò altre foto dove si nota  Giusy la 1à a dx, con alcune amiche a Torino è il 26 Marzo del 1950, un'altra in piazza del Municipio di Quattordio e sullo sfondo s'intravede la sua abitazione in via Urbano Rattazzi n°2, tutti luoghi di mia conoscenza.


Giusy la 1à a dx  con  le  amiche a Torino-Marzo 1950


Giusy  in  piazza  del  Municipio

Nella prossima foto lei è appoggiata all'auto "Belvedere" dello zio Domenico dell'Abbazia di Masio, sempre in piazza del Municipio è seduta sul sellino posteriore di una mitica vespa con un'amica e noto con piacere oltre alla bellezza femminile, il vecchio modello.


                                               Giusy in piazza del Municipio                                                  accanto alla vettura Belvedere


Giusy  a  sx  con  l'amica  sulla  vespa  

Il suo racconto  continua a stupirmi quando inoltra una nuova foto e con gioia riconosco la mitica maestra Albina Pugno; mi dava lezioni supplementari al tempo delle elementari e inoltre anche alle  mie sorelle Alberta e Adolfina per  diplomarsi ed essere assunte nelle fabbriche quattordiesi.


  ALBINA  PUGNO

Era originaria di Cardona fraz. di (Alfiano Natta) un paesino in prov. di Alessandria che io non ho mai sentito nominare e la mia curiosità continuò nel constatare vivacemente di quante vicende e fatti temporali si possono apprendere e migliorare la nostra conoscenza, arricchendo la nostra cultura.


CARDONA  fraz. di  Alfiano Natta-(Al)

La maestra Pugno in origine ha fatto scuola con la maestra Quarello, una sua collega a Zanco; la madre di Gianpi e zia Luigina sorella della mamma  erano  sue allieve.

In questa storica foto scattata a Zanco, a fianco della suddetta maestra c'è la nipote Eugenia a sx e suo figlio Guglielmo accanto alla Giusy.


Maestra Pugno la 2à da sx e Giusy

 Il nonno di Giusy era Domenico (di mestiere falegname detto "minechen"), che sarebbe il papà del padre di Domenico Damasio, mio compagno d'infanzia che a sua volta  sarebbe il cugino di lei e cugino acquisito di Gianpi, gli comperava  dal tabaccaio del paese i sigari toscani e quando io comunicai a Gianpiero che lo conoscevo, mi confermò con piacere la notizia.


Domenico Damasio
Cugino di Giusy e Gianpiero


                                       il Nonno di Giusy-Domenico Damasio                           (minichen) 

Più avanti m'inviò tre foto del suo matrimonio avvenuto il 15 Agosto del 1959 nella Chiesa S. Pietro di Quattordio celebrato da Don Carlo Teodo e Gianpi mi chiese se ero io il chierichetto, ma in quel fatidico giorno non ero presente.

 

Chiesa  S. Pietro--Quattordio


Matrimonio fra Giusy e Gianpiero Dagosto


Matrimonio avvenuto il 15 Agosto del 1959


                                        Matrimonio celebrato da don Teodo-                                        Chiesa S. Pietro a  Quattordio  

Nel frattempo i nostri discorsi si spostarono sulle vicende interne del paese, gli ricordai la Festa Patronale che si tiene tutti gli anni a San Pietro e Paolo il 29 Giugno, la Sagra dei Sicòt, con le  buone frittate di (zucchine), delle tavole imbandite supportate dalle cucine della Pro-Loco durante le festività, del Palazzo Sanfront dove abitavo e trascorso la mia infanzia, ricordandogli il Cimitero del paese e tante altre cose e fatti.


Sicòt=Zucchine pronte per le frittate


  tavolate imbandite per la Festa del Paese       
                                                           a Palazzo  Sanfront

 Un giorno l'amico Dome e la moglie Nerella andarono a trovarlo e parlarono di me e  Gianpi mi fece sapere che aveva piacere  di conoscermi di persona e finalmente ci andai accompagnato da Domenico e mi accolse calorosamente invitandoci a pranzo in un caratteristico ristorantino del posto (da Maria) e parlammo per un bel pò di foto, di personaggi del suo paese e vicende dei suoi familiari, del passato Quattordiese e tanti altri bei discorsi, mostrandomi la sua bella casa e gli amati gatti, alla fine di quella bella giornata trascorsa in sua compagnia mi salutò con un abbraccio affettuoso e caloroso, ringraziandomi dei bei racconti che  legge volentieri sul mio blog.


WILLY


GIANPIERO  DAGOSTO  



Ristorante  da MARIA  a  Zanco


Ultimamente ha qualche acciacco ma non si turba più di tanto, mi augura Buon Capodanno e Buona Pasqua nelle ricorrenze, mi sollecita nuovamente di ritornare, appena posso andrò.

Mi racconta ancora quando era ospite dal figlio Carlo a Torino, quando si è recato ad Acqui Terme con la figlia Paola passando da Nizza Monferrato, fermandosi a pranzo al Ristorante "il Campànòn" in piazza del Municipio e guarda caso pensava a me, così mi disse, perchè sa che abito qui, è veramente un buon uomo, intelligente, sincero, gentile, sempre con parole affettuose, un uomo d'altri tempi, dalla mente  lucida e piena di ricordi, non dimostra per niente la sua età, ha lo spirito di un ragazzino, gioviale e sorridente.


NIZZA  MONFERRATO

Inoltre mi ha espresso una pronta guarigione nei miei confronti perchè aveva saputo dal cugino Domenico del mio piccolo intervento chirurgico all'ospedale di Verduno in prov. di Cuneo.

Ultimamente il suo organismo è un pò in affanno dopo una visita formale all'ospedale di Asti,  si sta curando tramite le terapie indicate dall'ente ospedaliero, brontola dicendomi che sta mettendo pezze alla sua salute, "non c'è più il tenàcio di una volta" che frase mitica, (che sarebbe il collante per cameradaria da bici), gli rispondo dicendo: alla tua età sei un uomo ancora in gamba, tieni duro e "il tenàcio lascialo ai ciclisti".


GIANPIERO  DAGOSTO

Purtroppo il tempo scorre per tutti, si tenta di essere  efficienti e giovanili, il nostro fisico, il nostro organismo non sono  più flessibili e vigorosi di una volta, ma quello che importa è vivere gli ultimi anni della nostra vita in tranquillità, in pace con noi stessi e con la mente libera da ogni male, guardando avanti verso un futuro migliore!!



                                           CON  AFFETTO, STIMA E SIMPATIA

                                           COLLI  TIBALDI  ANTONIO--(WILLY)
                                       NIZZA  MONFERRATO--IL 29/Agosto/2023

martedì 12 settembre 2023

LA BOCCIOFILA NICESE

 

                                            LA  BOCCIOFILA  NICESE



LA  BOCCIOFILA


La vera bocciofila a Nizza Monferrato è all'Oratorio Don Bosco mentre la bocciofila casereccia, improvvisata nata dal nulla è stata creata in linea temporale  circa un secolo fa mi dicono alcuni vecchi del posto che si ricordano quand'erano fanciulli, la bocciofila c'era già ed è situata in piazza grande del mercato  chiamata Piazza Garibaldi presso il Foro Boario.

 Era un fatto straordinario di allora  perchè attirava le persone che si riversavano in questa piazza per sfruttare i mercati, si riunivano i coltivatori, gli allevatori di bestiame che portavano i loro vitelli per la fiera, i viticoltori con le loro uve, era un prodigarsi di concorrenze e la bocciofila allettava i tifosi, i giocatori di bocce a competere, per trascorrere  qualche ora in compagnia, rilassarsi e allietare gli spettatori.


BOCCE  DA  GIOCO

Nei giorni estivi tutti i pomeriggi si riuniscono numerose persone, specialmente anziani, pensionati, lavoratori occasionali, perditempo, qualche giovane  in più che amano il gioco delle bocce sfidandosi con numerose partitelle, allegri e contenti tra amici, confrontandosi seriamente.


SPETTATORI

E' un campo di bocce formato da due tratti di terreno rettangolari di una certa lunghezza coperti da fine sabbia di colore grigio e le due estremità sono delimitati da due tavole di legno  di colore marrone che servono per trattenere le bocce quando si boccia o quando qualcuna di esse è troppo veloce nell'allungo e può fuoriuscire dal campo e proteggere le persone che sono assiepate ai bordi per seguire la partita.


CAMPO  BOCCE

Il campo di bocce è circondato da diverse tipi di piante dalle foglie verdeggianti e folte, da tigli e olmi ben radicati nel terreno che fanno molta ombra adatta propria per proteggere dal sole e dalla calura le persone che stanno giocando e assistendo alla gara.


CAMPO  BOCCE  CON  PANCHINE

Ai lati ci sono diverse panchine per chi si vuole riposare, curiosare, guardare, parlare, gesticolare con i vicini seduti tra amici e conoscenti.


CAMPO  BOCCE

I tronchi di alcuni alberi sono robusti e nodosi e senz'altro anno un'età a dirla lunga quasi centenaria, addirittura un tronco ha forma quasi umana, un'altra ha una forma particolare   e sono quasi tutte di vecchia data.


pianta dal tronco nodoso

Pianta dal tronco a forma umana













Le radici di questi due alberi sporgono dal terreno e sono molto ramificate e sporgenti, comunque fanno molto ombra e un pò di frescura.


piante verdeggianti che recano ombra


C'è un sacco di gente al pomeriggio ad assistere alle gare e tramite il passaparola si trovano  riuniti in questo posto e stanno lì, un pò per noia e un pò per stare insieme e far passare il tempo scambiandosi notizie.


SPETTATORI  E  GIOCATORI


Ci sono persone di tutti i ceti e tutti vestititi alla casual; anziani con gjeans scoloriti, altri sdruciti, camice a quadretti, con indosso magliette di tuti i tipi e di tutti i colori e lo stesso vale per i pantaloni, ai piedi calzano sandali, scarponi consumati, scarpe da ginnastica, mocassini  di vario tipo, alcuni con zoccoli e vecchie ciabatte.


SPETTATORI

Tanti sono seduti sulle panchine, altri in piedi, altri ancora sono appoggiati ai tronchi delle piante, osservano e giudicano l'andamento della partita ma non tutti; si formano  capannelli di persone che concitati discutano, parlano, blaterano, chi ride, chi sbeffeggia, chi sbadiglia, chi tiene le mani in tasca, chi si gratta il sedere, chi il collo, chi porta gli occhiali da sole è tutto un vocìo, un brusìo di voci incontrollate, chi gesticola, chi alza le braccia al cielo, chi grida, chi urla, chi si tocca le palle per scaramanzia è tutto un movimento continuo.


SPETTATORI E GIOCATORI


Tanti di loro sono amici di vecchia data, conoscenti occasionali e parlottano fra  loro non guardano nemmeno la partita, si raccontano barzellette in sperticate risate, ma parlano d'altro, tanti di loro sono contadini, vignaiuoli, parlano di raccolto di uve, di nocciole, di tasse e qualcuno lancia anatemi al governo ladro.


SPETTATORI


Parlano di lavoro, del tempo che fa schifo, di soldi che scarseggiano, di famiglie, di vicine di casa, di corna, altri si atteggiano a sapientoni, tra amici alcuni si guardano, ammiccano su certi argomenti facendo gesti o movimenti con gli occhi con le labbra con le mani è come se comunicassero a breve distanza segreti, intenzioni, nascondendo ad altri le risposte come un'alfabeto muto è come se giocassero a carte coperte.


SPETTATORI  E  GIOCATORI

Intanto la partita a bocce prosegue senza sosta, i competitori sono divisi a squadre, si studiano, si osservano, chi lancia il pallino, chi lancia le bocce, chi controlla i punti, chi fa il bocciatore e chi fa il punto è visto come un campione che risolve la partita, si complimentano fra loro, alcuni battono le mani, chi urla bravo, chi fischia, il bocciatore è quello che riesce a scombinare il punteggio e si ricomincia da capo.


GIOCATORI

La gente si accalca sempre più presso i bocciatori, si accalorano quando il risultato è incerto , si sbracciano, s'incazzano, qualcuno bestemmia, chi grida parole senza senso, chi borbotta chi si agita, ma dopo un pò torna la calma, torna tutto come prima con battute ridanciane in dialetto piemontese ridendo e sbeffeggiando.


GIOCATORI

Nella massa vedi uomini con la barba incolta, chi ha i baffi, chi ha gli occhiali da vista e da sole, alcuni hanno i capelli radi, altri hanno la testa rasata, chi ha la capigliatura folta, chi porta il cappello  sportivo di qualunque colore o di paglia, alcuni indossano pantaloni sgualciti con qualche strappo lungo i tubolari, chi ha la camicia macchiata e chi ha la maglia sfilacciata, sono vestiti alla meglio, alcuni sono ben vestiti, qualcuno è seduto sulla panchina all'opposto del terreno da gioco con in mano il guinzaglio del suo cane che sta  sonnecchiando ai piedi del suo padrone, accanto ad un amico mentre  parlano pacatamente.


AMICO  COL  CANE

Ci sono  gruppi di 5 o 6 persone che osservano, annotano, discutono esprimendo giudizi,  raccontando questo e quello; chi parla di difetti e pregi altrui, chi di sesso, chi di bestiame, di soldi, di mutui, di debiti, è come se fossero al mercato del venerdì fra gente di tutti i ceti e di tutti i tipi che s'incontrano: dagli agricoltori agli operai, dai muratori agli idraulici, dagli impiegati ai professionisti, gente che vende legna da ardere, negozianti, gente tuttofare e se ne stanno tutto il pomeriggio a trascorrere  quelle 4 ore in compagnia di amici e conoscenti, trastullandosi tra il gioco delle bocce e le notizie che si scambiano con critiche varie e allegria e alla fine del pomeriggio si salutano dandosi pacche sulle spalle e sorridendo ognuno va per la sua strada con la promessa di vedersi il giorno dopo, ritornando stancamente ma contenti di aver trascorso un bel pomeriggio con tanti amici e compagni verso casa, chi a piedi, chi in bicicletta, chi in motorino e chi in auto.


SPETTATORI

Il gioco delle bocce su questa piazza continua da anni ad attirare variegate persone come ho già citato prima, anziani e pensionati, dai giovani agli adolescenti che cercano compagnia in quel frangente per non rimanere isolati, la solitudine è un'arma devastante e il gioco delle bocce presso il Foro Boario è l'attrazione significativa per chi vuole trascorrere un pomeriggio estivo senza difficoltà, è magnetismo che riesce aggregare più persone  e nello stesso tempo a creare contatti, un ritrovo salutare, gioioso, divertente, suggellando amicizie e progetti, tenendo la mente libera dai problemi incombenti del nostro vivere attuale.


                                        CON  STIMA  E  SIMPATIA--WILLY

                                           NIZZA  MONFERRATO--12/09/2023

domenica 3 settembre 2023

RICORDANDO LUISA DECAROLIS


                              RICORDANDO  LUISA  DECAROLIS



LUIGI MUSSO  E  LUISA  DECAROLIS


Seduto in quel caffè del "Bar La Piazzetta"  di  Quattordio con alcuni amici, nella mattinata del 2 Settembre 2023, stavamo parlando di calcio, di lavoro, di persone, di storie e vicende del paese, quando ad un certo punto, all'improvviso un nostro conoscente diede la notizia di un grave incidente mortale avvenuto sulla tangenziale di Asti, i deceduti erano: Luisa Decarolis e il marito Luigi Musso.



Bar  "La  Piazzetta"

La notizia così cruda, letale e improvvisa è esplosa come una bomba, lasciandoci attoniti, increduli e costernati, perchè conoscevamo Luisa, vissuta nel nostro paese per un certo periodo, fin quando andò ad abitare ad Asti per lavoro e formarsi una famiglia.

In un batter d'occhio la voce si è sparsa in tutto il paese e in quel di Asti nella zona dove loro abitavano, le sue amiche, conoscenti e compagni di leva sul momento ne sono rimasti  sconvolti e rattristati.

Io l'ho conosciuta  negli ultimi anni della sua vita, non ero nella sua cerchia di amici perchè lei era della Leva del 53' perciò più giovane di me, mentre io sono del 47', aveva altre conoscenze e altre amicizie, però essendo del paese io sapevo dove abitava, cosa faceva, la conoscevo più di vista.


Leva  del  53'-Luisa Decarolis la 3à da sx a dx-1à fila

Ma, poi accadde che dal 2017' io e Gianni Tedeschi iniziammo a  parlare di "Mostra Fotografica" da abbinare alla Festa del Paese per fare rivivere alla nostra gente il nostro passato, il nostro vissuto, ma per far questo bisognava avere vecchie foto "del bel tempo che fu", richiederle e sollecitarle  ai cittadini Quattordiesi e così fu.


Mostra  Fotografica--Gianni  Tedeschi

Tramite il sito Web  io e Gianni cominciammo a richiedere a dx e a manca le care fotografie e guarda caso iniziai a contattare Luisa Decarolis.

Dal 2017 iniziai a tempestarla di richieste, foto sue, della sua famiglia, altre immagini del suo vicinato, del "piantato" dove lei era nata, vissuta dall'infanzia alla adolescenza e tramite  "messenger" sempre gentilmente mi ha risposto, scambiandoci giudizi su alcune vecchie fotografie,  era contenta ed entusiasta non vedeva l'ora di comunicare direttamante con me e Gianni.


Luisa la 1à a sx con i  fratellini e i genitori

Al 6/11/ del 2017 mi augurava inaspettatamente  il mio 70esimo compleanno, che gentilezza, che sorpresa, io la ringraziai e il nostro contatto continuò fino al 5 Marzo del 2020,  mi ringraziò per le foto Quattordiesi che io ogni tanto pubblicavo sul mio profilo Facebook, perchè gli ricordavo alcune persone conosciute quand'era bambina e si emozionava nel ricordarle.

Mi ringraziava dicendomi che erano documenti di testimonianza del nostro paese, inviando via messenger e a brevi mani all'amico Tedeschi altre foto riuscendo a racimolarne  anche da altre fonti.

Inaugurando la nuova "Mostra Fotografica", dalle foto inedite in bacheca guardandole si respirava l'aria del nostro passato per non dimenticare le nostre tradizioni, i nostri valori, la nostra cultura, i vecchi mestieri, ricordare è un dovere e vale anche per le nuove generazioni.

Luisa gentilmente ci fornì altre foto tirandole fuori da un vecchio cassetto e disse  con gioia e  allegria  che le avrebbe consegnate a brevi mani all'amico Gianni.

In quell'occasione ci conoscemmo meglio parlando a tu per tu di vari argomenti e ci ringraziò per la bella Mostra Fotografica dicendoci di rifarla  nel prossimo anno. 

Era gentile, sempre sorridente, dal carattere dolce, cordiale, semplice, allegra e con fare garbato esprimeva i suoi giudizi, con simpatia e stima ci augurava un buon esito.

Man mano ci siamo conosciuti meglio, un giorno la incontrai ad Asti dove lei abitava e parlammo per un bel pò di tante cose e specialmente di fiori di ogni tipo e colore che amava e coltivava nel suo ricco giardino, gli piacevano le piante grasse perchè nascevano fiori sgargianti, brillanti così mi disse, oltre ai gerani  e viole pensiero e tanti altri. 


rampicante di vario tipo

pianta grassa con fiori sgargianti


un'altro tipo di fiore


 C'incontrammo varie volte alle Feste del paese ed infine la rividi per l'ultima volta quest'anno alla Sagra dei Sicòt  a Palazzo Sanfront e sempre  con quel bel sorriso smagliante e allegro, educata, gentile e con qualche battuta in più ci parlammo e ci scambiammo i saluti, promettendo di vederci il prossimo anno.


Festa  Sagra  dei  Sicòt--Palazzo Sanfront

La sua morte improvvisa, inattesa e rapida c di suo marito Luigi, lascia un grande vuoto in quanti l'hanno amata e l'ameranno per sempre con rimpianto ed infinita tenerezza, è bastato un attimo per rubare la tua vita e a noi non basta per dimenticare quell'attimo.

Tanti amici sentiranno la tua mancanza, il tuo sorriso, la tua allegria contagiosa e come un raggio di sole sarai sempre nei nostri cuori e nei cuori dei tuoi Quattordiesi che tu hai conosciuto e convissuto fin dall'infanzia!

Andando ad abitare ad Asti, dove tu insegnavi nella Scuola Materna "Miroglio", tante tue conoscenti e amiche ti rivolgono con affetto queste parole suggestive e affettuose: sei stata una maestra speciale e unica, sarai sempre nei nostri cuori;  eri una persona stupenda, ci mancherai tanto, riposa in pace;


Scuola  Materna--"Miroglio"

 

te ne sei andata troppo presto insieme col tuo Luigi, mi mancheranno le chiaccherate sulla cultura delle nostre piante;


amava  fiori di ogni tipo

era piacevole ascoltarti, ascoltare le tue avventure e altrettanto i tuoi consigli;  sei stata la mia maestra da piccina, un grazie speciale anche per i tuoi sorrisi e il tuo buon umore; 

sei stata una grande amica e collega, hai educato centinaia di bambini e di ognuno ricordavi il nome, il volto e la storia;  ogni ricordo dell'asilo mi riporta a te mia dolce maestra Luisa, ti porterò sempre nel mio cuore tra i ricordi più belli della mia vita, eri saggia e intelligente, sei stata la mia maestra adorata; 


Asilo  "Miroglio"

ciao Luisa mia dolce e carissima amica d'infanzia mi mancherai tantissimo;  cara Luisa ricorderò sempre il tuo sorriso che scaldava il cuore, spero tu possa trovare anche lassù un giardino da curare e a crescere i tuoi fiori, sicuramente ora in cielo vedrò sfrecciare due stelle, buon viaggio Luisa!


GIRASOLI

GERANIO  Napoleon



 
BEGONIE

EMEROCALLO



                                                            LUISA  DECAROLIS-                                                     Ti ricorderemo col tuo bel sorriso e i tuoi amati fiori

                                                      

              


           CON  AFFETTO,  STIMA  E  SIMPATIA,...WILLY

            NIZZA  MONFERRATO--IL  3 SETTEMBRE-2023