lunedì 18 luglio 2022

IL GIGANTE FRANKENSTEIN

 

                              IL  GIGANTE  FRANKENSTEIN



In un paesino del Monferrato circola in bici un tizio, provvisoriamente lo chiamo "Caio", di provenienza non si sa. 

Fisicamente è di proporzioni gigantesche, alto 2mt circa se non qualche cm in più o in meno, veste in  modo atipico per l'età che ha, credo sulla sessantina.

Ha gambe lunghe coperte da jeans scoloriti, busto alquanto allungato e robusto, indossa una camicia stile casual di colore azzurrino, in testa calca un berrettone sportivo che gli copre il testone, viso allungato con zigomi pronunciati, collo taurino, ha l'ossatura assai sviluppata. 

Ha piedi grandi infilati in grossi scarponi, minimo avrà il 45cm di misura, mani grandi dalle dita lunghe aguzze tipo  "E.T" cinematografico, (l'extraterrestre).

 E' un uomo tutto particolare,  dove abita chi lo sa, raramente l'ho notato  mentre a piedi camminava lungo la via maestra.

 La sua falcata era lunga, lenta, con le spalle un pò arcuate, caracollava un pò a sx , un pò a dx e barbottava fra sè e sè. 

Di cosa si occupa, che lavoro faccia è un indovinello, però qualcuno insinua, è un piccolo proprietario terriero ed è un lavoratore indefesso, tuttofare, che si presta a far qualsirsi lavoro, dal contadino al muratore, dal taglialegna allo sterratore e così via.

Il suo mezzo di trasporto è la bicicletta, mai in auto, ha qualcosa dell'antico, dell'arcano dal modo di fare, di agire, ogni tanto prende il treno per andare a Torino, chissà perchè! 

Un giorno viaggiando con l'automobile verso il mio paese, guarda a caso chi vedo in bici?... il gigante sconosciuto, che pedalava alacremente come se nulla fosse sotto il sole cocente pomeridiano, erano le 16. 

 Imperterrito, con le sue lunghe ginocchia appiccicate al manubrio, con le mani ad artigli aggrappate, il berretto a visiera che gli proteggeva il viso, un foulard di colore rosso attorno al collo, tranquillamente continuava il suo andare, la camicia casual  vista dietro sulle spalle svolazzava come se niente fosse sui fianchi, era sbottonata sul davanti per rinfrescarsi il petto, chissà se borbottava come al solito, senz'altro "caio"  si recava  da qualcuno per un certo lavoro, macinando km su km, è una forza della natura.

  Un mattino d'inverno l'ho visto per  caso, vestiva pantaloni di color marrone, maglia pesante a girocollo verde, scarponi tipo anfibi militare,  un passamontagna grigio scuro che gli copriva il grande cranio allungato e il viso a punta, spuntavano solo gli occhi e la bocca, sembrava una sentinella da garitta per sorvegliare le caserme, mentre le grandi mani erano infilati in grossi guanti da "portiere alla Yashin" il grande portiere russo degli anni 60 che militava nella "Dinamo di Mosca," un grande campione.

il grande "Portiere Yashin"

Lev  Yashin










Visto da vicino, fa una certa impressione, non è la bellezza in persona, il suo viso è spigoloso, membra possenti , il suo volto è come se fosse scolpito nella pietra, non ha linee morbide, ma accattivanti, che lo accumuna al Frankenstein cinematografico, ma in modo burlesco, scherzoso, ironico e notando la sua andatura, le fattezze del corpo, il suo modo di muovere le lunghe gambe, le lunghe braccia, sembra che qualcuno tira i fili per farlo muovere come una marionetta, non sorride mai, ma parla tranquillamente da solo, è un "gigante buono".

 Ha sopraciglia folte, orecchie grandi a sventola, occhi grandi, scuri dall'espressione neutra, non capisci cosa gli frulla per la testa, ha qualcosa del Frankestein virtuale, cammina pesantemente inarcando la schiena, come se trascinasse delle funi legate a dei massi.

Tutto in lui è gigantismo, la sua statura lo dimostra, è un superman non da film, lo strapotere delle sue dimensioni da uomo adulto si potrebbe chiamare Acromegalia che è sindrome cronica rara e invalidante, ma non è il suo caso,... dunque ai posteri l'ardua sentenza!        

                        

                       Con un pò di humour e ironia--WILLY

                                Nizza Monferrato--15/07/2022