giovedì 31 gennaio 2019

LA BELLEZZA DELLA NATURA E LA BELLEZZA DELLA SOLITUDINE

     LA  BELLEZZA  DELLA  NATURA  E  LA  BELLEZZA                                            DELLA  SOLITUDINE 


Quand'ero bambino il mio bighellonare durante la giornata, era di giocare con gli amici del quartiere del mio paese lungo le strade e le vie adiacenti dove abitavo, oltre a frequentare la scuola elementare e il servir messa da chierichetto, era un bel passatempo ingenuo e felice.

 
SALTO  alla  CAVALLINA

Alla sera tornavo a casa stanco e sudato e quasi sempre con i pantaloni strappati sulle ginocchia o sul di dietro, dopo una cena frugale andavo a letto e qualche volta al lume di candela leggevo qualche racconto da un libro per ragazzi regalato da non so chi, mi piaceva molto leggere, ancora adesso sono un assiduo lettore e addormentandomi col libro in mano, sognavo chissà che cosa, sogni senza ricordi.

 Da adulto i sogni svaniscono e si comincia a ragionare in diversi modi e secondo i punti di vista e andando avanti con gli anni ho compreso che la compagnia dopo un pò mi pesa, mi annoia, mi piace essere indipendente, staccarmi dalle consuetudini, dalle cose trite e contrite, essere liberi da tutti e da tutto e stare accanto al mio amore prediletto. 

Secondo i periodi delle stagioni e delle giornate me ne stavo appartato in luoghi, per esempio come in montagna, dopo una lunga camminata mi sedevo in cima ad uno sperone di roccia o un grande masso e da lassù ammiravo con entusiasmo il panorama.

 Nel pomeriggio inoltrato, alle mie spalle l'orizzonte inghiottiva gli ultimi bagliori del tramonto, mentre il sole andava a dormire dietro al monte e prima di nascondersi emanava le ultime deboli lame di luce, in quel momento captavo quella pace, quella quiete nel cielo che di solito prelude l'arrivo della sera.


 TRAMONTO del SOLE in MONTAGNA



OSSERVANDO  il  TRAMONTO



In vacanza al mare passeggiando al mattino presto lungo il molo, osservavo  quà e là alcuni pescatori in erba che con la loro lunga canna con appesa la lenza tentavano di azzeccare qualche pesciolino.

 Qualche barca dondolava in mezzo al mare e infilandomi tra gli scogli e sedendomi, fissavo in lontananza la linea di demarcazione che segna la distanza tra mare e cielo, ad un certo punto col passare delle ore vidi il sole staccarsi dall'acqua e salire alto nel cielo come una grossa moneta incandescente.


Osservando  il  Mare al  Mattino


QUANDO il SOLE si ALZA al MATTINO  dal  MARE

Nel pomeriggio avanzato vedevo lo stesso sole sfiorare la superficie del mare e in pochi istanti le acque lo inghiottirono e tutto rimase avvolto in un chiarore tenue che annunciava la sera e questo prodigioso evento è una delle sintesi della bellezza della natura, che esprime la sua maestosità e ci fa sentire parte del creato e la beltà della solitudine e in quel lasso di tempo mi sentivo piccolo e impotente. 
 

Quando  il Sole  Tramonta  sul Mare


Verso l'inizio di Giugno, camminando in solitaria per sentieri di campagna, guardavo i bei campi inondati di spighe di grano dorato, fra i quali spuntavano i rossi papaveri  e gli azzurri fiordalisi che ondeggiavano al lieve respiro del vento e in tutto ciò, mi sembrava di far parte di una tavolozza imbrattata di colori vivaci alla Vang Gogh (famoso pittore olandese), mentre una dolce brezza accarezzava il mio viso.



CAMPO  di  GRANO  con  PAPAVERI  e  FIORDALISI

 Era una giornata stupenda, il cielo era terso, limpido, alcune nuvole lentamente veleggiavano verso lontani lidi, mentre le rondini garrivano felici tracciando con le loro piroette nel cielo le loro evoluzioni, mi pareva in quella magica parentesi di galleggiare leggero in un'altra dimensione. 

Un giorno di  Marzo o Aprile, ora non ricordo la data, percorrendo un bel viale alberato detto  "Viale dei Sospiri", situato dalle mie parti, protetto da grandi platani secolari incastonati ai lati, sentivo il dolce stormir delle foglie provocato dal vento, il loro fruscìo all'unisono emanavano una nenia come un cantico d'altri tempi, che bel momento, che poesia c'era nell'aria, pensavo alla gioia che può provocare la bella natura quando vuole ed è questa la sua bellezza accompagnata dalla bellezza della solitudine.

VIALE dei SOSPIRI

 Da ragazzo, d'estate, qualche volta passeggiavo in campagna accompagnato da qualche amica del cuore e sul far della sera sdraiati sull'erba guardavamo le stelle, il bel cielo stellato, la sua volta buia trapuntata da migliaia di stelle e rimanevo senza fiato nel contemplare la bellezza tagliente di quello spettacolo.

Guardando  le STELLE  Sdraiati  nel Campo


Stelle che brillavano come tanti piccoli lumini sparsi nello spazio infinito, come se da lassù ti guardassero come punte di spilli talmente sono lontane dalla nostra vista e dalla nostra immaginazione, mentre la luna appariva nebulosa tra scure nuvole della sera.


CIELO  STELLATO

 
LUNA  NASCOSTA  tra le  NUVOLE


In quel momento mi sentivo come un granello di sabbia sperduto nel deserto, la nostra mente umana non può concepire e capire la grandiosità e la maestosità che ci circonda, che lega l'uomo allo spazio e non per niente siamo figli delle stelle e mentre l'analisi del mio pensiero si esauriva, ecco che nel frattempo, in lontananza nell'aria si percepiva il gracidare delle rane proveniente da un ruscello nelle vicinanze, mentre le  lucciole erravano quà e là con i loro addomi fosforescenti tra siepi ed arbusti e nel finire un concerto di grilli echeggiava con il loro frinire  a non finire nel buio della notte ed in quel momento lieto, ero felice di stare in mezzo a tanta bellezza!

 Un giorno con la mia amata bici, dopo aver percorso alcuni km  con grandi pedalate, mi fermai in collina par riposarmi un pochino e seduto su un terrapieno osservavo giù nella valle in lontananza vecchi casolari sperduti nelle campagne.
 
OSSERVANDO  dalla  COLLINA  

Sentivo di tanto in tanto l'abbaiare di un cane, il canto di un gallo, il raglio di un asino, guardavo il veloce passare delle bianche nuvole, il volo degli uccelli, il loro dolce planare su siepi e alberi e in alto nel cielo udivo il rombo di un aereo. 

Una volta andai a pescare in riva al fiume Tanaro e mentre ero intento a tendere la canna da pesca, vedevo il lento scorrere del fiume, la sua corrente trascinava l'acqua dolcemente, tutto intorno a me c'era un gran verde, ricco di alberi e arbusti, non si sentiva volare una mosca, ma solo lo sciabordìo dell'acqua che s'infrangeva sui ciottoli della sponda: che calma che quiete e seduto sulla riva del fiume, assaporavo la tranquillità interiore in me, il mio phatos era in simbiosi con la natura e la solitudine del momento.

PESCATORE

 Un giorno di Novembre, autunno ormai avanzato, passeggiando nei pressi di un grande bosco  il mio sguardo era attirato dal cadere lento delle foglie e cadendo pitturavano i sentieri in soffici tappeti, il sole in quel giorno era ancora caldo e il cielo limpido, mentre quelle rimanenti sulle piante erano piene di luce d'oro e rame.
 
BOSCO  in  AUTUNNO

Durante la stagione invernale mi piaceva vedere i fiocchi di neve che cadevano candidi come una manna dal cielo in una danza morbida e lieve mulinando nell'aria posandosi al suolo imbiancandolo formando un tappeto soffice e morbido come il vello di un agnello appena nato. 

Questa è la forza della natura e in questo frangente mi piacerebbuna volta tanto rinchiudermi in una baita di montagna circondata da tanta neve e con accanto una bella pila di libri da leggere, questa è la bellezza della natura e solitudine, (sarebbe il mio sogno!) 
BAITA  INNEVATA

In questi frammenti e in questi episodi di vita, i miei pensieri, i miei sogni e i miei amori vissuti durante le stagioni che ho descritto, pensavo non con rammarico ma con lucidità al tempo che passa e accorcia la nostra vita, mentre esitante si avvicina il futuro, il presente s'invola come saetta, eternamente rimane muto il passato ed ognuno di noi che ha vissuto una storia è in verità  testimone del tempo, vita della memoria e maestra di vita! 


                                          Colli  Tibaldi  Willy_ 
                                       Nizza  Monferrato  2019'