venerdì 22 marzo 2013

L' ALBA E IL TRAMONTO





L'ALBA  E  IL  TRAMONTO



Quand'ero militare a Udine, tanto tempo fa, ero un semplice soldato che  svolgeva la "naia", cioè il "servizio militare obbligatorio", nel 5°Genio Minatori", presso la caserma "Pio Spaccamela".

Caserma "PIO SPACCAMELA"

Ora, non sto a
rimembrare e descrivere con dovizia i dettagli degli ultimi 13 mesi trascorsi con i miei commilitoni della mia compagnia giorno per giorno, mese per mese tra adunate, alzabandiera, turni di guardia, rastrellamenti svolti nei boschi presso i paesi di Faedis e Sequals, costruire ponti in ferro sui fiumi, pose di mine antiuomo e anticarro, ad assestare strade sterrate su sentieri di montagna per fare transitare carriarmati,

Alzabandiera

addestramento al poligono di tiro. Ricordo in particolare un bel mattino del mese di Aprile, mentre ero di sentinella in una garitta, con fucile in spalla nel bel mezzo della polveriera più grande del Veneto, cioè Portagruaro, il mio turno di guardia era di 2ore e 4ore di riposo per tutte le 24ore del giorno. 

La garitta o posto di guardia, sperduta in mezzo alla campagna, era sopraelevata su un terrazzino cementato e la mia vigilanza, iniziava dalle ore 4 alle ore 6 del mattino, con relativo cambio di personale a fine servizio. 

La polveriera di Portagruaro, era cintata e invalicabilecon diversi posti di vedetta dislocati in vari punti. 

Polveriera di PORTAGUARO

In quel periodo di Aprile, il freddo era ancora intenso, la primavera era già iniziata,  quell'anno, l'inverno rimase senza neve a Udine e dintorni, perciò il clima era molto rigido e l'aria rimaneva molto gelida, durante la notte e le prime ore del mattino.

 Ero ben protetto con doppi maglioni, pantaloni pesanti, calzettoni, pastrano spesso, berretto di lana che mi copriva la testa e il viso, lasciando solo una piccola apertura per gli occhi, guanti e in più per riscaldarmi, avevo a portato di mano, bustine contenente cognac, acquistate allo spaccio militare, riempiendomi le tasche.
sentinella di guardia



 Il terrazzino era cintato da una sottile ringhiera di ferro arrugginita e vi era fissato un faro girevole, manuale, per poter vedere e verificare a destra e a manca, se c'era qualche presenza o rumori sospetti provenire dalla campagna circostante.

 Per passare il tempo, contavo e ricontavo con passi lenti e misurati la metratura del pavimento, calcolavo e ricalcolavo mentalmente l'area, inoltre con la sigaretta fra le labbra e l'accendino acceso, guardavo e leggevo sulle pareti interne ed esterne della garitta, frasi d'amore, nomi di ragazze, di fidanzate, disegni di cuori trafitti e infranti, cuori traboccanti d'amore per l'eternità, dolci e lieti ricordi lasciati dai miei predecessori anni addietro.

 In lontananza, nell'oscurità della notte, vedevo sfrecciare automobili sull'autostrada antistante al perimetro della polveriera, mentre i fasci di luce proiettati dai loro fari, saettavano quà e là verso l'alto, come se dovessero individuare nel buio, chissà quali ostacoli.

 Ogni tanto il mio sguardo era rivolto verso l'alto per contemplare il cielo stellato, mentre la luna, luccicante e nitida, era lì, sospesa nella notte come una grande lampada, emanando il suo chiarore, sprigionando una luce chiara tra il bianco e il grigio e mi guardava muta e immobile come una sentinella.

CIELO STELLATO

Nel cielo brillavano miriade di stelle così lontane che sembravano tanti lumini, chissà pensai, chi potrà mai un giorno, essere umano a raggiungere una stella, camminarci sopra, toccarla, vederla e se fosse abitata da altre intelligenze, che reazioni avremmo noi poveri terrestri?.. attualmente risposta non c'è, dunque,... ai posteri l'ardua sentenza!

 Tutto intorno a me, nel tratto del mio raggio visivo, vedevo erba rinsecchita dal gelo luccicare ai primi tenui chiarori del mattino e rumori lontani si confondevano con altri rumori, lentamente le ombre della  notte, cominciavano a dileguarsi, lasciando spazio alle prime luci del giorno.

 In lontananza, si stavano delineando le creste collinari e montagnose che si stagliavano ancora sonnecchiose all'orizzonte e tutto d'un tratto, ecco che la natura si svela, sono le ore 5,30 del mattino del 20 Aprile.

 "L'ALBA" sui monti e sui colli

 Dietro al profilo collinare, si sta alzando un disco maestoso, l'astro dal colore sfavillante più bello del mondo che si chiama "Sole", "Helios", divinità tanta decantata nella mitologia greca, dal colore giallo oro con sfum
ature rosso-arancione, un disco rotondo, perfetto, brillante che si eleva sempre più come un gigante alle spalle delle creste montagnose, più passa il tempo e più il disco solare s'innalza alto nel cielo, raggiungendo lo zenit e resta lì, immobile per tutto il giorno a scaldare e illuminare la terra con i suoi raggi dorati.

il "SOLE"

Mi commuovo, nel vedere il prodigioso  fenomeno di madre natura che sa imp
ressionare noi umani, scatenando improvvisamente la nascita del giorno, inondando di luce e calore il nostro pianeta. Mi sento così piccolo e impotente, nel vedere con i propri occhi questa metamorfosi: la "notte che diventa giorno" e noi miseri mortali ne constatiamo la grandezza, la bellezza, la potenza, la maestosità e l'immensità di questa trasformazione che ha un nome e si chiama "ALBA", anzi, familiarmente la definirei "Sorella Alba", la "nascita del giorno".

Quando finìi il servizio militare, tornai al mio paesello e dopo qualche mese, andai in vacanza a Noli in provincia di Savona per trascorrere 15 giorni d'Agosto a godermi il sole estivo, abbronzandomi e rinfrescandomi con assidue nuotate , passeggiate sul lungo mare, gustando qualche gelato, respirare la brezza marina sugli scogli. 

NOLI

Osservavo alcuni turisti o forestieri a pescare, che tentavano con le loro lenze di acchiappare all'amo qualche distratto pesciolino, mentre piccole onde del mare si frantumavano contro la scogliera. 

Alla sera assistevo a qualche film nei cinema all'aperto, un pò di camminate sulla spiaggia in riva al mare, scambiando qualche parola con un'amica di turno, conosciuta in spiaggia.

Un pomeriggio inoltrato, cioè verso le ore 17, mi avviai verso il "Castello di monte Ursino", che si erge maestoso e un pò diroccato sulle alture di Noli.

CASTELLO DI MONTE URSINO

Arrivato ai piedi del castello, notai con meraviglia il panorama che si estendeva dinnanzi a me, vedevo il mare immenso colorato di un azzurro intenso, mentre il mio sguardo arrivava fino all'orizzonte, dove si intravedeva la linea immaginaria tra mare e cielo, ma sapevo che il mare non finiva lì, ma, andava oltre.

Il mare in quel momento era calmo, piatto, il sole dal colore giallo intenso e sgargiante, inondava con i suoi raggi lucenti, la superficie del mare indorandola sempre più.

 Qualche motoscafo sfrecciava solcando l'acqua, creando scie di spuma biancastra,

Motoscafo che sfreccia veloce

qualche barca era lì, immobile sul pelo dell'acqua come se dormisse, alcune bianche vele s'inclinavano come virgole all'orizzonte, qualche nuvola bianca e informe, si muoveva lentamente come pecorelle smarrite, mentre il sole caldo rendeva l'aria afosa, mentre la piacevole brezza marina rinfrescava al tatto la mia pelle.

Barche a vela

Mi sedetti su un masso, continuando a contemplare il gioioso panorama marino, mentre, il mio sguardo ogni tanto si posava verso la linea di confine tra mare e cielo.

 Il meriggio solare stava per concludersi, avvicinandosi velocemente all'imbrunire della sera, mentre nel cielo regnava la pace e le poche nuvole rimaste si allontanavano a passo di lumaca, colorandosi di porpora, ed ecco che in poco tempo, il sole, grande astro dorato perfettamente geometrico, calava lentamente dietro la linea dell'orizzonte.

 Il sole sfiorò la superficie dell'acqua ed in pochi istanti si  inabissò, questo, è il risultato di un'altro grande evento di madre natura chiamato "TRAMONTO", che annuncia la sera, la fine del giorno, guardai l'orologio, erano le ore 19,30 del 20Agosto!

 TRAMONTO  SUL  MARE



Osservando tutto ciò, mi pervade l'emozione esaltante del momento, velando i miei occhi di commozione per aver assistito al "Tramonto", un'altro fenomeno di potenza, di energia, la forza della natura che si impone, così vasta, così immensa, che trasforma in due atti, il movimento lento e inesorabile della terra nel confronto del sole, scaturendo nel primo atto il "sorgere dell'Alba", cioè "la nascita del giorno", mentre il "Tramonto", lo accomuno al declino, all'oblio, alla malinconia, al passato, "alla morte del giorno", imponendo noi umani a tuffarci nella notte buia. Speranzosi, aspettiamo nel riposo e nel sonno, il sorgere di una nuova "Alba", per assistere come sempre, fino alla fine dei tempi, alla rinascita di un nuovo giorno, di una nuova vita, nella gioia e nel dolore, nella tristezza  e nella bellezza per ognuno di noi comuni mortali!


                                         
WILLY---Nizza Monferrato-2013'

martedì 19 febbraio 2013

IL VIALE DEI SOSPIRI


                                                IL   VIALE    DEI   SOSPIRI

VIALE DEI SOSPIRI IN AUTUNNO--NIZZA MONFERRATO


Un dì, mi sono inoltrato  con la mia cagnolina di nome "Minny" al guinzaglio, in questo viale, che ha rappresentato per generazioni di nicesi  e rappresenta tutt'ora, "la passeggiata romantica per eccellenza", chiamata appunto, "viale dei sospiri", dedicato specialmente agli innamorati.

Sotto i suoi secolari platani, Sandro Camasio e Nino Oxilia, giovani poeti dell'inizio del 900', hanno immaginato gli amori di Mario e Dorina, raccontandoli in  "Addio Giovinezza", l'operetta che tanto entusiasmò i nostri padri e che ancora è rappresentata nei più importanti teatri.

 Quando si entra nel viale, sembra di stare in un altro mondo, l'aria che respiri ha qualcosa di magico, gli antichi platani  fanno da sentinelle al sentiero, sono alti e massicci, vecchi ormai di anni, alcuni sono decrepiti, alcuni invece godono di ottima salute. 

Qualche platano, porta sulla corteccia ormai sbrecciata i segni della vecchiaia, tracce di crepe e larghe fessure incise come ferite, profonde o superficiali, cavità si notano in diversi punti del tronco e sono in via di necrosi.

 Rami amputati e rinsecchiti dal tempo e dalle intemperie, giacciono a mucchi ai lati del sentiero e nonostante tutto ciò, in primavera, questi meravigliosi alberi prendono vita, respirano una nuova linfa vitale, emettendo nuove foglie verdeggianti e brillanti, grandi come mani, mentre d'estate, i grandi rami ricoperte di foglie, nascondono a tratti i raggi del sole, che tentano di aprirsi un varco, facendo ombra e rinfrescando l'aria, mentre all'unisono, lo stormir delle foglie al primo cenno di vento, scatenano liete litanie musicali! 

Nella stagione autunnale, le grandi foglie dei platani, cambiano colore e all'avvicinarsi dell'inverno, le foglie rinsecchite cadono lentamente sulla terra umida, senza far rumore, senza disturbare nessuno, creando un soffice tappeto al nostro passaggio.

 Camminando lungo il viale, si scorge sui tronchi dei platani incisi con punte di temperini o con  pennarelli, frasi d'amore, disegni di cuori infranti, nomi comuni di ragazze e ragazzi, tra i quali, spiccano: Anna, Franca, Chiara, Claudia, Katia, Cristina, Paola, Francesco, Luigi, Roberto, Enrico, Marco, Guido, chi più ne ha, più ne metta e tutti questi nomi, finiscono con la fatidica frase: "ti amo, ti voglio bene"------- "sei tutto per me"------- "non ti lascerò mai"------- "per sempre tua"-------" mi piaci da morire"-------"mia cucciolotta" e così via! 

nomi incisi sul tronco

Il viale dei sospiri, oltre ad essere contornato da platani, è recintato da mura perimetrali che confinano con delle case e muretti intervallati, che s'affacciano sul vialetto.

 Sulle mura, spiccano a grandi lettere verniciate a spruzzo da bombolette spray di qualsiasi colore, frasi d'amore, frasi impertinenti, insulti a leader politici, parole sdolcinate e volgari, parole d'amore e di odio, scritte canzonatorie trasudano su queste pareti immacolate, tutto ciò, dipende dalla cultura di chi le scrive.

 
frasi d'amore scritte sui muri

 
scritte generali su muretti

Ai lati del vialetto, tra un platano e l'altro, a terra sono incastonati grosse panche di pietra a forma parallelepipida, regalate da alcuni benefattori della città di Nizza Monferrato.  

Sulla facciata delle panchine di pietra rettangolare, sono imbullonati le piastrine ottonate, con inciso i nomi dei donatori. 

Le panche di pietra, servono per chiunque entri nel viale, mamme con bambini piccoli o soli o accompagnati, per sedersi, per chiacchierare, per riposare, per scambiarsi gesti affettuosi fra coppiette di innamorati, per osservare, per contemplare, per meditare, addirittura per sonnecchiare, mentre il tempo passa, trascorre, si perde la nozione del tempo, non te ne accorgi, perché alcuni sono in preda alla passione, all'amore, al sentimento, alla gioia, alla felicità di essere con l'innamorata o con l'innamorato, soli
 Graziana col figlio Enrico e un amica
nello spazio-tempo nel "viale dei sospiri". 

Tra gli antichi platani si sente  il cinguettìo degli uccelli, che saltellano quà e là, da un ramo all'altro, come se spiassero i nostri gesti, i nostri movimenti e felici ci guardono, ci osservano e il loro frullo d'ali, richiamano la nostra attenzione, come se volessero farci capire, che...ci sono anche loro! 


Le panche sono impregnate di frasi d'amore, di frasi
erotiche, di frasi sentimentali belle, carine, brutte e volgari, disegni di cuori trafitti da frecce di cupido "dio dell'amore", filastrocche, poesie e rime baciate, tra le quali emergono queste frasi:

frasi d'amore scritte su panche di pietra
 "sarai sempre la mia migliore amica, altrimenti dovrò ucciderti, sai troppe cose"-------

"se alzano l'indice per giudicare, tu alza il medio per ringraziare"-------

"e tu piangi per me? Ogni tanto una tua lacrima porta il mio nome?"-------"Lucia sei il mio tutto!"-------

" una storia d'amore: lei era innamorata, lui no! fine!"-------

"non insultare un idolo, potrebbe essere l'unica cosa per cui lei resiste!"-------

"se tu resti...io non posso andarmene"-------

"chiamatemi pure asociale, ma, io le cuffie non le tolgo!"-------

"ci vuole coraggio ad amare chi non ti ama!"-------

"Pier, Pier, vaffanculo!"-------

"e lui non lo sa, ma il sorriso che avevo quando eravamo insieme, era più vero che avessi mai fatto!"-------

"la verità è di tutti, vorremmo una persona che ci faccia dimenticare di avere un cellulare"-------

"tu sei l'unica che sa portare il sole alle mie giornate e il sorriso sulle mie labbra!"-------

"scusa, puoi tornare? un ultimo abbaglio e poi mi lasci stare, il fatto è che tra tutti i modi per essere felici, io ho scelto te, ti amo!"-------

"ma, se sorridi ad un suo messaggio, quando lo guardi, che fine fai?"-------

"Ste...mi hai spezzato il cuore,...Desy!"-------

"Iviza, ti amo!"-------

"al mondo esistono due cose, il bene e il male: il bene è quello che ti voglio, il male è quello che non ti farei mai!..tua per sempre, Anna!"-------

"mi piacerebbe che tu fossi il mio lenzuolo che accarezza la mia pelle, il cuscino che tocca il mio viso, averti incontrata per un solo istante non è stato il caso!"-------

"quando ti ho visto mi sono incantato, quando ti ho conosciuto mi sono innamorato, osservandoti, ho capito che sei bella e sincera come una rosa di primavera, il mondo senza di te sarebbe un errore, ti amo per sempre, by Karlo!"-------

"non deve più finire, capito! ti amo Ste!"-------

Carlotta + Luca, 25/06/10"-------

"Sofy + Lollo, 24/08/14"-------

"mi sa che ti amo, Mao--Roby + Ele, Love 4ever"-------

"W Gil, 4ever"-------

"1 anno spettacolare con Te, I Love Cucciolotta"-------

"solo Tu, Bobi"-------

"E+S, I Love, 10/05/09"-------

"Dace ti amo"-------

"L'invidia è una brutta malattia, io e Enrico stiamo bene insieme e se fossi in te, eviterei di rendermi ridicola in questo modo, se hai qualcosa da dirmi, dimmelo in faccia!
"-------

"Buon Compleanno, Ste ti amo, Ste+Erica"-------

"W Voluntas"-------

"Ti farò ritornare, ti amo--Nicco, 4ever"-------

"Baffo, 4ever"-------

"Ti amo Matti-Tata"-------

"Lucia e Angelo, ti Amo, 21/04/10"--

Ogni coppia che transita lungo il viale per una passeggiata amorosa, lascia sempre un segno, una traccia, un ricordo scritto sulle panche di pietra, sui tronchi dei platani, sui muri, perchè rimanga un caro ricordo ai posteri, le gesta di una generazione di giovani, i quali, attraversando questo sentiero romantico per eccellenza, diventino più maturi e più coscienziosi, consapevoli di far parte di una storia, una storia d'amore, la storia della loro vita! 

                                 Willy-Nizza Monferrato-2013'







lunedì 18 febbraio 2013

RICORDANDO LA MIA CARA CAGNETTA MINNY

                              
                  RICORDANDO LA MIA CAGNETTA MINNY



La mia cagnolina è nata nel Gennaio del 1999', di razza meticcia.

 Aveva un bel musetto la mia Minny, occhi neri, vispi, profondi, orecchie appuntite, ritte, come se fosse sempre in ascolto, specialmente quando io gli gridavo ordini come: Minny vieni qui,... stai vicino a me,... stai attenta alle macchine,... attraversa la strada,... vai a cuccia,... ecco qui un pò di crocchette, sono per te!

Minny in braccio alla sua padroncina Graziana


Quando la rimproveravo si offendeva e con la coda fra le gambe, mogia, mogia, si rannicchiava nel suo "cestino cuccia" sdraiandosi sul cuscino preferito e stava li un pò abbacchiata e mi sbirciava di sottecchi con quegli occhi languidi dallo sguardo umano, finchè non la richiamavo per fare due passi.

 Ci inoltravamo verso "strada Pian dolce", una stradina asfaltata nei pressi della mia abitazione, circondata da campi seminati a grano ed erba medica e lei contenta e gioiosa scodinzolava la sua codina, ancheggiando il suo sederino come una signorina con la sua bella testolina eretta e fiera, c'incamminavamo per brevi tratti per ritornare più tardi alla nostra dimora. 

Minny mentre corre per i campi


Che bel pelo aveva la mia cagnetta, era raso, lucido, dal colore nero, misto tra il marrone chiaro con sfumature rossicce, era intelligente, capiva tutto, di statura media-piccola, come cane da guardia non la batteva nessuno, abbaiava a più non posso ad un minimo rumore di passi o di macchine, di notte o di
 giorno, svolgendo il suo dovere di sentinella vocale.
 

MINNY

Quando si presentava il postino, (nemico numero uno di tutti i cani!), accennava il suo "bau bau" ancora di più  mentre il cancello era chiuso, evitando al povero impiegato postale col suo motorino di essere rincorso dalla mia cagnolina per un bel tratto con fare aggressivo

Ogni volta che prendevo le chiavi dell'auto, la mia cagnetta inesorabilmente sentiva in lontananza il  tintinnio e con le orecchie sempre all'erta, mi si avvicinava precipitosamente scodinzolando per la contentezza e mi indicava col suo bel musetto e lo sguardo dei suoi occhi luminosi il cassetto della credenza dove tenevo il suo guinzaglio e aprendo la portiera posteriore, con un balzo felino si accucciava sul sedile  felicemente.

a spasso fra i prati


 L'abbiamo portata dappertutto, al mare, in collina, in campagna, in montagna durante le ferie, trascorrendo con noi le vacanze, percorrendo sentieri boschivi, correndo nei prati, inoltrandoci in stradine sterrate, fermandoci nei bar per un caffè e riposarci, mentre lei si appisolava per la stanchezza sotto al tavolino.
 
Minny a passeggio nei campi con il figlio Snoopy


 Di notte dormiva beatamente nel suo cestino ai piedi del nostro letto, ogni tanto ci saltava sopra e si assopiva in mezzo a noi sognando come una piccola bambina, gli mancava solo la parola!

 Annualmente la portavamo dal veterinario per il solito vaccino, aveva una paura folle, voleva subito svignarsela! 

Nel corso della sua vita la mia cara Minny è diventata mamma per ben 5 volte, di 3 cuccioli per volta, così carini, bellissimi e lei molto affettuosa li coccolava e li accudiva con dovizia, come una vera mamma ed era sempre accollata a loro e le persone nostre conoscenti, come li vedevano, li volevano subito adottare! 



Minny con i cuccioli

Cara Minny hai trascorso 14anni in mezzo a noi, procurandoci felicità, gioia e compagnia, anche nei giorni tristi e quando i nostri sguardi s'incrociavano, tu eri sempre attenta, rendendoci allegri e lieti!

Minny mentre fa la guardia ai 3 cuccioli


Minny mentre accudisce i suoi 3 cuccioli

Purtroppo, una brutta malattia ti ha colpito, rendendoci tristi, fin quando un brutto giorno ci hai lasciato per sempre e assistendoti con la tua padroncina al tuo ultimo respiro, ti abbiamo  accarezzato fino alla fine della tua vita: erano le ore 9 del 30Aprile 2013'. 

Abbiamo pianto, la commozione è stata tanta è come se avessimo perso una persona cara e dopo un lasso di tempo, ti ho seppellito sotto il pino di casa nostra  nell'umida terra,   abbiamo innestato sulla tua tomba una piantina particolare, "l'elleboro", che nel mese di dicembre di ogni anno sboccerà un fiore bianco in tuo ricordo,... addio cara cagnetta Minny, nostra gioia "del bel tempo che fu", sarai sempre nei nostri cuori e scrivendo tutto ciò i miei occhi si velano di lacrime!

                                                    
                          Willy--Nizza Monferrato--24/05/2013'
                                                                                    
                                                                 
                   
                                                       

lunedì 28 gennaio 2013

LA MANO-LA VECCHIERELLA-IL TEMPO


                                                          LA   PICCOLA  MANO


Guardo la piccola mano immota, la penna è ferma fra le dita, aspetta solo il comando cerebrale del mio pensiero, l'imput,...il via!

 Ecco, come un prodigio, la mia mano scorre, si muove lentamente da sinistra a destra, mentre le mie dita stringono la piccola penna.

 Scrivi,...scrivi, piccola penna mia le mie impressioni, scrivi dolci parole, tramuta i miei sterili pensieri in dolci poesie, permuta le mie malinconie e le mie lacerazioni mentali in dolci melodie! 

Graffia fogli su fogli come graffiti rupestri, incidi le mie parole nel presente.

 Vorrei che tu scrivessi solo parole d'amore, di sentimenti sconosciuti, di un dolce passato, di un tenero amore trascorso, di forti emozioni, tracciando volti tristi e lieti, di lacrime versate per amore e per dolore, mentre la mia mano imperterrita guida tutto ciò, il mio cuore palpita più che mai. 

Il mio cervello esulta, le mie parole s'infiammano e con l'ardore di un ragazzino, non vorrei mai smettere è come rincorrere una storia d'amore, in una storia infinita!

LA  MANO   ASPETTA  L'IMPUT  CEREBRALE


                                 
                                       LA VECCHIERELLA 


Son passato un dì davanti a una casa chiusa, dimenticata da anni.

La notai per lo stato di abbandono: porte mezze divelte, finestre semiaperte, vetri in frantumi, mura screpolate, il tetto cadente e l'erba incolta tutto intorno, eppure, anni addietro viveva in questa dimora un'anziana donna.

Cara vecchierella che te ne stavi sull'aia di casa, trascorrendo i pomeriggi estivi seduta su una vecchia sedia impagliata con i tuoi bei capelli bianchi raccolti sulla nuca.

 Il tuo viso era dolce dall'espressione bonaria, gli occhi profondi, anche se le tue rughe che solcavano il tuo volto racchiudevano chissà quale passato.

 Il sole baciava quella testolina canuta e candida, mentre lei parlava con le sue amiche sedute anche loro in circolo, raccontandosi liete novelle in sul calare del giorno.

 Io, la salutai, lei ricambiò il mio saluto gentilmente, gesticolando stancamente la piccola mano dalla pelle avvizzita come per dire addio! 

Ora, passando nuovamente dinnanzi alla sua casa vedo una vecchia finestrella con l'inferriata ormai arrugginita, mentre l'edera rampicante con le foglie rinsecchite dal gelo ne ha preso ormai possesso coprendone la facciata.

Chissà, pensai, oltre a quella finestra, dentro a quella stanza fra quelle quattro mura ormai umide e gelate, quanti ricordi trasudano, quanti ricordi l'anziana donna s'è portata via, quante gioie e dolori questa dimora allora germogliò, quanti sospiri, quante lacrime, quante risate, quanta felicità l'anziana donna consumò, eppure, anche lei non c'è più, mentre la vecchia dimora testimone del tempo continua a languire fra le intemperie, celando per sempre vecchi ricordi e vecchi segreti!

LA  VECCHIERELLA

                                                                        


                                                               IL TEMPO


IL  TEMPO  SCORRE

Le ore trascorrono, i giorni muoiono, i mesi si rincorrono, gli anni volano ed io non riesco a misurare il tempo!

 Il tempo mi scorre fra le dita, si dissolve tra i miei pensieri, incombe come un macigno sulla mia vita e su quella degli altri, purtroppo non posso fermarlo e nemmeno attenuarlo.

 Inizio a capire perchè il tempo è prezioso, ma, nello stesso momento è anche tiranno, dovrebbe essere il nostro alleato, eppure il tempo è come un tarlo che si insinua in noi bloccando i tuoi istinti, muta i tuoi sentimenti, i tuoi ragionamenti, provoca emozioni, cambia i periodi del tuo presente, costruisce episodi, è come un topolino, giro e rigiro su me stesso, tentando di percorrere stretti dedali e lunghi corridoi del nostro incedere per evitare il più possibile, il tortuoso cammino della nostra vita!


                            Nizza  Monferrato--willy--2013'

domenica 27 gennaio 2013

RICORDANDO "L'AMICO A QUATTRO ZAMPE"

                                                         Il  NOSTRO  GATTINO


Sognai la tua morte e la morte avvenne. 
Ti ghermì di sabato sul calare di una nebbia serale. 
Ti trovò senza vita, così all'improvviso sull'umido asfalto la tua padroncina, ti raccolse pietosamente e senza proferir parola ma con le lacrime agli occhi, ti portò per l'ultima volta nella nostra dimora!  
Dove tu sei nato, sei cresciuto e coccolato e in sei mesi la tua presenza finì tragicamente!  Caro amico a quattro zampe tu ci rallegravi con  le tue piroette, le tue fusa ad ogni nostra carezza, rasserenavi il nostro sonno dormendo ai piedi del nostro letto.

     IL MIO GATTINO
 Al mattino presto ci svegliavi col tuo flebile miagolio ed io accarezzandoti, mi regalavi il tuo melodico ron...ron...ron!
 Che bel pelo avevi, che bella testolina, com'eri docile e affettuoso, com'eri giocherellone! 
Io, allora, mi alzavo e tu con gioia  mi seguivi in cucina intuendo già di gustare prelibati bocconcini!
Domani ti seppelliremo nel giardino sotto il pino, il tuo caro pino, sul quale tu  caro bricconcello ti arrampicavi per affilare le tue unghioline delle zampe anteriori. Tutti insieme ti ricorderemo mentre la commozione ci pervade, le nostre lacrime bagneranno l'umida terra!
Giovane gattino, culla della nostra infanzia, gioia dei nostri figli, spensieratezza di noi adulti, la tua vita è stata breve caro amico a quattro zampe riposa in pace,...perchè, anche tu hai un'anima!

                                  Nizza Monferrato--willy--2013'


mercoledì 23 gennaio 2013

PENSIERO IN ALTITUDINE

                                         PENSIERO IN ALTITUDINE


Sono in collina, in periferia di Nizza Monferrato, sono in macchina, mi fermo, scendo e mi avvio per vedere dalla "Cima Bricco" che effetto fa con la neve, ammirare il panorama invernale!

vista  panoramica  invernale

Per fare presto, mi inoltrai in mezzo ad una vigna, percorrendo il più possibile piccole scorciatoie, arrivando a fatica alla "Chiesetta Madonna della Nevementre i miei stivali affondavano nel manto nevoso, frenando il mio incedere. 

Chiesetta  Madonna  della Neve

Quattro cipressi circondano l'antica chiesa, mentre lo spiazzo è ornato da una vecchia siepe, il bianco mantello nevoso copriva la valle, intorno a me il silenzio invernale aleggiava!
 
vista anteriore

Guardai lontano ed in lontananza vedevo volare alcuni uccelli neri, sentivo voci lontane che echeggiavano da casolari sparsi nella campagna, il mio osservare andava oltre, in cima ad altre colline, piccole frazioni arroccate quà e là, sembravano piccoli presepi, abbassando lo sguardo verso la ripida discesa che si presentava dinnanzi a me, poche vigne e pochi alberi neri erano addormentati nel letargo invernale.

panoramica invernale

L'aria è frizzantina, mi rinfresca le membra, la piccola chiesetta ormai familiare è alle mie spalle, familiare come il mio matrimonio celebrato anni fa, fra queste quattro mura, dolce ricordo di un tenero passato che non torna più! 

Sposi nel 1974 del  27 Luglio-ore 15

C'è uno spazio tra la siepe e s'intravede il panorama della mia città con tutti i suoi tetti appiccicati l'uno all'altro come tante tavolette di legno.

vista  panoramica

 Cinque siringhe per drogati sono lì a terra, cinque vite che si spezzeranno, cinque vittime future e sembrano lasciate lì apposta per i posteri come monito alle future generazioni di stare in guardia, di non finire a terra in un angolo del mondo, dimenticati come una siringa.

siringhe per drogati


Il sole sta calando, inizia lentamente il tramonto, inondando di luce rossastra altre colline, altri crinali e ritornando lentamente lungo il piccolo sentiero, appoggio la mano sulla ringhiera di legno, quella antica ringhiera che anni fa mi appoggiai per arrivare felice alla chiesa, pieno di entusiasmo per sposarmi.

 Allora salivo quei gradini per un qualcosa di più grande di me, mentre ora li ridiscendo per un qualcosa di più piccolo  di me e riattraversando la vigna, ritorno turbato verso casa!

                                  

                              Nizza Monferrato--Willy--2013'