venerdì 19 settembre 2025

SUOR GIUSTINA AL SECOLO "DAL BEN SARA" E LE CONSORELLE

 

             SUOR  GIUSTINA  al  Secolo  "DAL  BEN  SARA"


Ricordando le suore del vecchio Asilo, appare nitida la figura di suor Giustina, al secolo “Dal Ben Sara”, lunga fu la sua permanenza a Quattordio,  un primo periodo negli anni venti e poi ritrovarla negli anni dal 1946' al 1969', la ricordiamo  quando frequentavamo l’asilo agli inizi degli anni 50', più tardi quando s'impegnava costantemente nel prepararci alla prima comunione, per continuare a vigilare su di noi durante le funzioni religiose.


Asilo-Anni 30'-50'-Edificio  Garavelli-Roveda



Suor  Giustina-
anni50'-60'

 
Ben impressi nelle nostre menti i ricordi delle consorelle: la  superiora, suor Maria Egidia,  cagionevole di salute e quasi sempre seduta sul divano a riposare,  suor Maria, addetta agli addobbi della Chiesa e  suor Giuseppina con il diploma di abilitazione magistrale, era l’insegnante dell’asilo. 


Suor Maria-anni50'-60'
Suor Giuseppina

Suor Egidia al centro-
anni50'-60'

Suor Giuseppina a sx-
Suor Maria in piedi al centro-
Suor Giustina a dx

Suor  Egidia Rossi-
anni50'

A suor Giustina diverse erano le mansioni affidate: doveva provvedere all’aiuto in cucina e al riscaldamento, procurando il carbone necessario con l’aiuto dei bimbi più grandi, tra i quali anch'io. Sotto il palco del teatro al buio, teneva a riposo le patate, da utilizzare quotidianamente per la preparazione della minestra da servire ai bimbi e alle suore, a tempo perso ci faceva togliere i germogli.

 Inizialmente il pranzo consisteva unicamente  in un piatto completo di pasta e verdure, per la merenda, veniva dato dalle famiglie lo stretto necessario per combattere l’appetito: pane e marmellata, un grappolo d’uva o qualche biscotto preparato in casa, il tutto contenuto in un apposito cestino di color marrone con i fianchi bucherellati perché l’interno venisse aerato.


Cestino  della  merenda-
anni50'

 
Suor Giustina, durante la preparazione  di noi giovani destinati a ricevere i sacramenti della prima comunione e della cresima, verificava costantemente il nostro grado di preparazione e se non soddisfacente, comunicava l’esito negativo ai nostri genitori perché  assumessero i provvedimenti necessari. 
Nel giorno della prima comunione, era usanza, terminata la cerimonia, che i comunicanti si recassero presso il salone dell’asilo a consumare la colazione preparata dalle suore che consisteva in latte, caffè e biscotti, il tutto veniva gustato e apprezzato volentieri dai giovanetti, considerando che la comunione a quei tempi si riceveva da digiuni. 
Nel 1956' ci fu una grave epidemia influenzale, chiamata “asiatica”, diverse le persone di tutte le età  a letto ammalate e bisognose di cure. non esistevano allora nei piccoli centri infermiere abilitate alla cura dei pazienti, per le iniezioni che prescriveva il medico, le persone chiamate dagli ammalati al capezzale erano la Clelia Marcon, la Nina Stradella e suor Giustina. 


Stradella Petronilla-
"Nina"-anni50'

Portavano sempre appresso una scatoletta metallica contenente la siringa con l'ago per le iniezioni, una volta entrate nell’abitazione dell’ammalato, in un pentolino preparato precedentemente e contenente dell’acqua bollente, s'iniziava la pratica della  sterilizzazione dell’ago, pronto per l’intervento necessario, il compenso era quasi sempre un grazie; per suor Giustina qualcosa in più.  
Sovente per ricompensarla le venivano offerti alcuni prodotti della terra, era lei stessa che a volte  indicava le necessità: un po' di fieno, del foraggio e delle granaglie  per il mantenimento dei suoi  conigli e delle poche galline che accudiva presso il pollaio dell’asilo, era un personaggio tuttofare, suor Giustina, con un carattere piuttosto rude, ma capace di trasmettere una grande simpatia. 
Durante le funzioni religiose, seduta nel secondo banco della chiesa, riservato ai maschi, era lei che controllava il regolare svolgimento, se qualcuno disturbava, interveniva bruscamente e se necessario volava anche una “piccola carezza”. 
Presso l’asilo esisteva anche l’oratorio femminile, in cui suor Giustina prestava un'altra delle sue opere preziose, era frequentato da giovani ragazze del paese che nel tempo libero si dedicavano al canto, al teatro, al cucito e a quelle sane attività legate al periodo della gioventù,


Gita a Rocca D'Arazzo con le ragazze dell'Oratorio-anni 60'
Suor Giustina al centro-in basso da sx-Carla Cordero-
Billi-?-in piedi da sx-Angioletta Preda-?-?-Iris Gagliardi-Alda Renes

n
elle tornate elettorali, infine, suor Giustina sapeva trasmettere validi suggerimenti utili ad indirizzare le persone  indecise. Tutto questo ed altro fu questa stupenda suora, una persona che ha dedicato l’intera sua vita al servizio dei giovani bimbi, che, cresciuti, hanno apprezzato la sua intensa opera, tra i quali il sottoscritto. 
Per motivi si salute, legati anche all’anzianità, fu trasferita alla casa madre di Torino, un grande vuoto lasciò in tutti noi, morì nel 1972' e fu sepolta a Torino, successivamente venne trasferita nel Cimitero di Quattordio, riposa ora assieme alle sue consorelle, suor Maria e suor Maria Egidia, nell’edicola funeraria della famiglia dell’Ing, Fracchia, la ricorderò per sempre, dal carattere coriaceo ma sincero che ha lasciato una traccia nel mio cuore!


                                                       Con  Simpatia  e Affetto--C.T.A--Willy
                                                         Nizza  Monferrato--Settembre-2025'

 

 

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