martedì 26 novembre 2024

IL TRASLOCO

 

                                                                IL  TRASLOCO

 Chi in vita non ha fatto un trasloco cioè cambiare casa per un'altra dimora? Non parliamo dei traslochi di tanti anni fa quando la maggior parte della gente lavorava in campagna, nei campi, specialmente i contadini, i braccianti, i fittavoli, mezzadri che lavoravano sotto padrone, la stagione agricola finiva a Novembre dopo la semina  e  potevano restare senza lavoro perché il proprietario non aveva rinnovato il contratto per l'anno successivo. 


Bracciante  al  Lavoro

Il contadino che abitava nella cascina per la quale lavorava doveva anche cambiare casa ai primi di Novembre e si avviava verso la cascina per la quale avrebbe lavorato l'anno successivo, caricavano sul loro povero carro trainato da uno stanco cavallo o da un paio di magri buoi indolenti, le loro povere cose, oltre ai figli, materassi, stoviglie, i pochi mobili che possedevano, sedie, qualche tavolo, per trovare un'abitazione  decente e vivibile, un lavoro e una paga sufficiente per una vita migliore lo chiamavano il trasloco di San Martino.


Trasloco di  S.Martino


Carro Trainato da Buoi

 Nel mio caso familiare, nel 1945, mio padre e mia madre più 4 fratelli arrivarono a Quattordio a fine guerra da sfollati, con pochi averi e si stabilirono in un alloggio fatiscente, io e mia sorella Leopolda  nati nel 47' e nel 48' per nostra fortuna non vedemmo tutto ciò, però da fanciulli vivemmo alcuni anni in quel bugigattolo privo di comodità, molto spartano, fin quando ci trasferimmo nel 49' a palazzo Sanfront, secondo trasloco, nell'alloggio indicato dalla ditta Inves dov'era impiegato mio padre.


Palazzo  Sanfront

 Il locale era più confortevole come struttura e spazio ma vivevamo in otto, i genitori e sei fratelli, non era un dramma ma si viveva al limite, nel terzo trasloco ci stabilimmo presso casa Torchio in via S. Sebastiano e le condizioni di vita e di abitazione erano migliorate; in quel periodo mio padre non c'era più, scomparso qualche anno prima, tre mie sorelle erano sposate e rimanevo io, mia sorella Beatrice e mia madre Onorina. Quando mi sposai nel 74' andai abitare a Nizza Monferrato dove risiede mia moglie Graziana e nell'80 acquistammo una villetta con un bel giardino, convivendo con i suoceri e successivamente con 2 figli, Enrico nel 77 e Chiara nell'80, nel frattempo, mancarono nel 2002 e 2003 i suoceri mentre i 2 figli studiavano  all'università di Pavia e di Torino, oggi risiedono uno a Crema e l'altra a Torino. In questa villetta abitammo fino alla fine di Agosto di quest'anno ed avendo raggiunto una certa età verso gli 80 non puoi più fare i salti mortali e l'abbiamo venduta per starcene più tranquilli per vivere gli ultimi anni della nostra esistenza, senza essere più dipendenti alla cura del giardino, della casa che comporta sempre più manutenzione, riparazioni e  mano d'opera, si sa che col tempo le case si logorano e hanno bisogno di ritocchi con più spese.


Villetta  Nizza Monferrato

 Da  alcuni anni siamo pensionati e abbiamo deciso, di stare a riposo e poterci dedicare alle nostre prospettive di vita, ai nostri hobby, andando ad abitare in un bell'alloggio al centro di Nizza M. con tutte le comodità necessarie, perciò questo è l'ultimo trasloco più importante della nostra vita. Dopo 44anni vissuti nella stessa casa, le radici del nostro vivere si erano ben radicate e traslocando mobili, compresi gli oggetti piccoli e grandi, i ricordi e gli affetti quarantennali vengono a galla facendoti ricordare alcuni passaggi. Svuotando il solaio stracolmo, t'imbatti in grandi e piccoli cose di vario genere che è il classico ambiente dove col passare degli anni tante cose vengono sostituite o si buttano o finiscono lì, con un tripudio di sedie, comodini, poltrone in disuso, piccoli scaffali, qualche materasso e vecchi tappeti, piatti, posate, piccoli vasi inservibili, una bici, tanti giocattoli dei figli quand'erano piccoli, lampade, cornici, quadri, stampe, pentole, cd-dvd, riviste illustrate, vecchi giornali e tanti, tanti libri di scuola dei miei figli dalle elementari alle università, miriadi di libri di lettura del sottoscritto racchiusi in un vecchio baule, vecchie valigie in disuso appoggiate in un angolo, una vecchia chitarra appesa alla parete, un lampadario di traverso dei nonni e sgomberando pian piano il solaio in questi giorni, tutto questo materiale nel tempo, era finito nell'oblio. Il solaio ha qualcosa di arcano quasi fiabesco, quando di sera lo illumini con una lampada portatile per cercare qualcosa, sembra che  negli angoli bui ci sia qualcuno che ti osserva, ti spia, ombre astratte che sembrano muoversi al soffio di un il respiro, tutto d'un tratto mi sentivo immerso in un altro mondo, un mondo fatto di vecchi ricordi che ritornavano a galla affollando la mia mente ritornando ai primi anni della mia vita giovanile e cominciai ricordare i miei figli  quando da piccoli giocavano e bisticciavano tra loro per impossessarsi dei giocattoli per giocare, sfogliando alcuni loro quaderni delle elementari notavo con meraviglia la calligrafia e gli scritti eleganti, i bei disegni con dediche e annotazioni, libri e diari con etichette variopinte, piccole frasi decorative sul frontespizio e tanti altri, fino ad arrivare ai quaderni e diari più impegnativi, dalle medie al liceo, all'università e mentre guardavo e leggevo frasi inedite mi veniva in mente quando di sera per addormentare mio figlio gli raccontavo qualche storiella inventata sul momento, però dopo un po' sentivo strattonare il braccio, era mio figlio che mi chiedeva ma come finisce la storia? guarda caso mi ero addormentato! In alcune scatole, vecchi album di famiglia primeggiavano sul fondo del contenuto e sfogliandoli apparivano tanti volti, immagini conosciuti di parenti, amici e altri ancora di cui non mi ricordo i nomi e altri ormai scomparsi, questo mondo sepolto, impolverato con qualche ragnatela pendente dalle travi del tetto e negli angoli del solaio si rivela una fonte inesauribile di ricordi, alcuni sfuggenti e qualcuno struggente, traslocare tutto ciò, eliminando le cose superflue, inutili e non più utilizzabili è come potare  rami vecchi  che ti hanno visto crescere in questa  dimora è come sradicare le radici di un vecchio albero e con un po' di nostalgia si esce da questo  mondo abitativo per iniziare con più energia e serenità una nuova vita in un  nuovo ambiente, sperando di continuare per altri anni in buona salute!


                                                 CON  SIMPATIA--WILLY

                                        NIZZA  MONFERRATO--26/11/2024

lunedì 25 novembre 2024

RICORDANDO TERESIO BARBERIS

 

                                            RICORDANDO  TERESIO  BARBERIS--(Cile)

Mercoledì 21 Novembre è mancato  all'affetto dei suoi cari il carissimo "TERESIO BARBERIS" detto (Cile) dagli amici di anni 72 al Policlinico S. Matteo di Pavia  dov'era ricoverato da alcuni giorni, lo ricordo come una persona socievole, intelligente, uomo dall'aspetto giovanile, non dimostrava la sua età, dal carattere riservato e discreto, insomma un eterno bravo ragazzo. 


TERESIO BARBERIS
-Anni-80'

E' stato l'amico d'infanzia e di vicinato quando abitavamo a pochi passi l'uno dall'altro, io nel palazzo Sanfront di via Garavelli e lui in via Dei Fiori due strade parallele, è bello e lieto ricordare i  momenti trascorsi insieme nell'ampio cortile di palazzo Sanfront tra amici e coetanei, giocare al pallone, a nascondino, a scatola, a bandiera genovese e tanti altri giochi e quando c'era la neve era tutta una festa, il ricordo è un dovere a far rivivere frammenti di esistenza, illuminare volti e citare avvenimenti.


VIA  DEI  FIORI

VIA  GARAVELLI

palazzo  Sanfront

Gruppo  di  Amici -Cortile Sanfront-Anni 60

Sotto l'atrio del palazzo, lo scalone in pietra che porta al piano superiore era il nostro ritrovo  con gli amici del quartiere seduti sui gradini ad ascoltare storie e storielle raccontate dal loquace Giampaolo Calligaris e dal sottoscritto e  rimanevamo a bocca aperta, il caro Teresio negli anni a venire ogni qualvolta  che c'incontravamo, ricordava sempre la mia storia di nome (Taul) che io purtroppo non ricordo. 


scalone  in  pietra

Ad una Festa Patronale del paese degli anni 60', con tanto di bancarelle, ballo a palchetto e giostre, al banco del tirassegno a sparare con la carabina e centrando il bersaglio, realizzammo  automaticamente l'autoritratto, una bella foto insieme e la tengo custodita nell'album dei ricordi. 


TERESIO  E  WILLY  al  TIRASSEGNO-Anni60'

Da  ragazzi, negli anni 60', nel periodo estivo con le nostre bici c'inoltravamo col gruppo di amici e coetanei  per sentieri, boschi, campi, tra cascine sparse qua e là nei pomeriggi afosi di quegli anni rinfrescandoci nel Rio Gaminella, proseguendo la nostra pedalata attraverso paesi limitrofi di Cerro e Rocchetta Tanaro, Masio, Piepasso, Viarigi, Refrancore. 


Rio  Gaminella con gli amici Beppe-Teresio-
Franco-willy a dx

 Da sportivo è stato  un bravo calciatore giocando con diverse squadre nei tornei notturni di Vignale nel 1970' e nell'alessandrino  ed era anche un virtuoso appassionato di musica jazz.


Vignale-1970'-Torneo Notturno -TERESIO
a sx 1à fila

 Più tardi ci siamo ritrovati alla Cavis di Felizzano come dipendenti, lui era negli uffici ed io al Centro Esperienze, ogni tanto c'incrociavamo e col suo sorriso pacato, garbato,  scambiavamo i nostri punti di vista e qualche volta ci scappava anche la risata e poi ognuno riprendeva il suo iter. 


DITTA  CAVIS

Il 27 Luglio del 1974'  mi sposai a Nizza Monferrato e lui è stato  "l'autista ufficiale del mio matrimonio al volante di una bella "Volkswagen Cabriolet," era sorridente e felice mentre il cugino Renato e mio fratello Guido furono  testimoni delle mie nozze, al taglio della torta nuziale Teresio, Renato e  mia sorella Leopolda  sorridevano allegramente in compagnia di noi sposi e ogni volta che guardo queste foto non sembra vero che il caro Teresio non ci sia più.


TERESIO - Autista Ufficiale  degli SPOSI-1974'


27/Luglio/1974-Nozze-( Willy-Graziana)-
Testimone Renato a dx-Guido a sx


Teresio-Leopolda-Renato al  Taglio  della  Torta  Nuziale

 Io sono più anziano di 4 anni sono della leva del 47' mentre lui è del 51', la sua amicizia era più legata ai suoi compagni di leva  e non, tra i quali Guido e Carlo Musso, Tonino Venezia, Beppe Bona, Gianni Stradella, Franco Cordero, Mauro Marchese, Gigi Lupano (ormai scomparso da tempo) e tanti altri. Quando passavo da Quattordio per trovare mia sorella Beatrice ormai 90enne ospite alla casa di riposo "la Rocca", dopo la visita mi fermavo "al bar la piazzetta"  di piazza Marconi sede della scuola Elementare per salutare gli  amici di sempre che sono lì quando non sono occupati, per un caffè, tra i quali Gianni Tedeschi, Elio Fracchia, Pietro Zallio, Francesco Devecchi e tanti altri  seduti al tavolino per chiacchierare, curiosare, scambiandoci notizie di calcio, di lavoro, di persone, di storie e vicende di ogni tipo e ricordando il "bel tempo che fu", nel frattempo notavo ad un altro tavolo Teresio attorniato dai soliti compagni di vita; Beppe B., Guido e il fratello Carlo M., Franco C., Gianni S. e Gigi L. che parlottavano e ridevano spensierati e dopo alcune battute, con entusiasmo si salutavano con allegria e un pizzico d'ironia! L'ultima volta che l'ho visto in questo luogo è stato circa un mese fa, mi è venuto incontro raggiante col sorriso sulle labbra scambiando qualche parola e i convenevoli saluti,...ecco, caro Teresio ti voglio ricordare così com'eri, sorridente!,... questa immagine me la porterò sempre nel cuore!


BAR  "LA  PIAZZETTA"

Oggi in questa triste giornata autunnale, il tiepido sole che riscalda l'aria non riesce a scaldare i cuori di tutti noi qui riuniti per dare l'estremo saluto al Caro Teresio ricordando gli atti e gesti amichevoli di un tempo, ecco che il mio pensiero vola con  malinconia a Te,  per la tua morte improvvisa, rapida, inaspettata che ci ha colto di sorpresa, rattristandoci, costernandoci, pensando ai bei momenti trascorsi insieme, hai lasciato  una traccia nel nostro cuore, nella nostra mente del tuo vivere  presente tra amici e compagni, in un attimo quel filo sottile che ci legava si è spezzato lasciandoci in preda ad una profonda  nostalgia, commozione e con rimpianto e infinita tenerezza Caro Teresio come amici d'infanzia e tutti i Quattordiesi ti ricorderemo nel nostro cuore e nella nostra memoria.


                                 CON STIMA, AFFETTO E SIMPATIA,...WILLY  

                                   NIZZA  MONFERRATO---25/NOVEMBRE-2024

venerdì 15 novembre 2024

IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA

 


                                       IL  PRIMO  GIORNO  DI  SCUOLA


Oggi Lunedi 9 Settembre ore 8 è il primo giorno di scuola per tanti studenti di Nizza Monferrato. Seduto sul sellino della mia bicicletta per il solito giro mattutino per sgranchirmi gambe e  articolazioni mi sono imbattuto presso la scuola Media Superiore intitolata al "Generale  Carlo Alberto Dalla Chiesa".


Scuola Media Carlo Alberto Dalla Chiesa


Scuola  Media Superiore C.A.Dalla Chiesa

Scuola Media Carlo Alberto Dalla Chiesa

Una massa di giovani studenti erano  presenti davanti ai cancelli per entrare, erano mescolati tra genitori, amici, parenti e curiosi, discutevano con vivacità, allegria, sorrisi a 32 denti, parlavano a voce alta gesticolando braccia, mani, dandosi pacche sulle spalle, era un continuo vocio generale; chi chiamava a gran voce quello o quella, chi gridava, tanti di loro per la prima volta entravano dopo la 5à Elementare alla 1à Media ed erano un po' spaesati e non conoscevano ancora i futuri compagni di classe, gli altri più grandicelli e veterani delle classi superiori invece si.


STUDENTI


Folla  di GENITORI e  PARENTI

Genitori, parenti e amici di varia età formavano capannelli, parlavano animatamente sul percorso scolastico dei loro figli, nipoti e cugini, chi più ne ha più ne metta ed erano vestiti con magliette, pantaloni e giubbotti di vario tipo, foggia e colore con stampate alcune scritte, tanti calzavano scarpe da ginnastica firmate, altri portavano in testa cappellini sportivi con visiera, chi portava occhiali da vista e chi con lenti scure da sole, insomma il vestiario giovanile era "casual", chi guardava, chi ascoltava senza proferire parola, non so se qualche studente  era contento della scuola, ed io a dire la verità quand'ero ragazzo ero uno di quelli, ero timido ed avevo timore degli insegnanti di non essere all'altezza d'imparare.


FOLLA

 La folla dai molti colori continuava a muoversi, gesticolare, qualcuno abbracciava qualche amico o amica scambiando baci sulle guance, strette di mani e innumerevoli sguardi, giovani studenti con zaini sulle spalle, qualche libro tra braccia, altri in mano astucci e matite, qualcuno saltellava e rideva, chi chiamava a squarciagola l'amico o il compagno di scuola, chi si grattava la testa, chi si allacciava le stringhe delle scarpe, i genitori continuavano a scambiare chiacchere, sorrisi e saluti con altri padri e madri di altri alunni indicando i loro figli, finalmente suonò la campanella d'entrata dall'edificio scolastico,  allora una fiumana studentesca di giovani  si riversò incolonnata nel cortile scolastico salutando i  familiari che affacciati ai cancelli  promettevano loro di venirli a prenderli a fine mattinata.


FOLLA


STUDENTI

 Una volta incolonnati, la preside fece loro un bel predicozzo di benvenuto, con i loro insegnanti dal gruppo ormai consolidato, entrarono in ordine nelle loro aule per intraprendere  un nuovo anno scolastico per un futuro migliore e arricchimento culturale!!


STUDENTI  INCOLONNATI



                                                  CON  SIMPATIA  E  STIMA,  WILLY

                                         NIZZA  MONFERRATO---15-NOVEMBRE-2024

mercoledì 13 novembre 2024

RICORDANDO GIANPIERO DAGOSTO

 

                                      RICORDANDO  GIANPIERO  DAGOSTO


Il 19 Settembre del 2024' è mancato all'affetto dei suoi cari "GIANPIERO  DAGOSTO" di anni 90 ( nato il 29 Aprile del 1934), lo voglio ricordare  anche se in ritardo per via di urgenti situazioni familiari e mi duole di non essere stato presente al suo funerale,... con queste parole!


GIAMPIERO  DAGOSTO

 E' stato per me un conoscente improvvisato che capitò sulla mia strada tramite il Web, dopo quel giorno i nostri dialoghi si moltiplicarono all'infinito descrivendo le nostre storie assai interessanti fin quando un giorno trovai il suo nome sul profilo Facebook ed è stato un susseguirsi di notizie, commenti, emozioni, il racconto  di quest'uomo iniziò a combaciare e intrecciarsi col nostro percorso iniziando a "chattare", scambiandoci notizie sorprendenti con entusiasmo capendo chi eravamo e ritrovandoci come vecchi amici, perciò ho scoperto un amico sincero facendomi intuire dal suo passato trascorso di essere già stato al mio paese di nome Quattordio. Per la prima volta c'incontrammo al suo paese natale di nome Zanco fraz. di Villadeati (AL)


ZANCO  Fraz. di Villadeati--AL-(vista panoramica)

il 20 Ottobre-2022, tramite l'amico Domenico Damasio  nonchè suo cugino che mi fece da guida e interlocutore e mi accolse con un caloroso e affettuoso abbraccio  e ci raccontammo le nostre vicende familiari specialmente  i suoi ricordi Quattordiesi e con vecchie foto ingiallite estratte da un vecchio album di famiglia le varie vicende succedute e vissute nel lontano passato e queste fonti d'informazioni rallegrarono la mia mente facendone uso per costruire e scrivere il racconto che troverete sul mio blog intitolato: "HO  RITROVATO  UN  AMICO"; l'amicizia discreta  ci legava anche per via della conoscenza verso la mia famiglia tramite mio fratello Guido e mia sorella Beatrice amica della sua consorte di nome Giusy  e alcuni coetanei, lo stimolavano a raccontare  e dopo  c'invitò a pranzo in un caratteristico ristorantino del posto, (da Maria).


RISTORANTE  DA  MARIA

 Lo  ricordo come un  fratello maggiore, semplice, gentiluomo, premuroso, colto, sorridente,  esprimendo con modo pacato e garbato la sua storia e a fine giornata ci salutammo promettendoci di rivederci la prossima volta;  infatti ci rivedemmo alcuni mesi dopo dov'era ospite alla casa di riposo di Moncalvo, (Villa Serena), il 7 Dicembre-2023 dove l'incontrai per l'ultima volta e riparlammo ancora  del nostro passato con più emozioni e fatti nuovi, la sua permanenza l'ha vissuta con dignità, rispetto, riservatezza senza disturbare il prossimo ma facendo amicizie con altri pazienti che sono doti del suo carattere cordiale, ultimamente mi parlava di qualche acciacco. 


GIAMPERO  DAGOSTO

Era  una brava persona, intelligente, gentile con parole affettuose, simpatico, un uomo  d'altri tempi, dalla mente lucida, brillante e piena di ricordi, non dimostrava la sua età e gli dissi, hai lo spirito di un giovanotto e a fine giornata ci salutammo e da quel giorno non lo rividi più. Dopo un po' di tempo il cugino Domenico Damasio mi disse che ultimamente era ricoverato all'ospedale di Asti e in un secondo momento a Torino, il suo organismo era in affanno e lo curavano con indicate terapie  e l'ultima volta che ci contattammo via "Messenger" brontolava dicendomi che sta mettendo pezze alla sua salute, (non c'è più il tenacio di una volta) frase mitica e gli risposi; Gianpi sei un uomo ancora in gamba, tieni duro e ( il tenacio lascialo ai ciclisti). 


GIANPIERO  DAGOSTO

Da allora non ci furono più contatti, fin quando, improvvisamente in un breve  lasso  temporale, seppi della sua morte dalla figlia Paola e dall'amico  Domenico; caro Gianpi ti sei spento come una stella, spiccando il volo tra le vie infinite del cielo, ti sei ricongiunto alla tua amata Giusy scomparsa ormai da tempo, te ne sei andato in punta di piedi spezzando in un attimo quel filo che ci univa, ti ricorderò con affetto e dolcezza come tu eri, nel mio cuore e nella mia memoria,.... Nel  Silenzio  fa Rumore  Solo  Chi  Manca!!


                                       CON  AFFETTO, STIMA E SIMPATIA--WILLY

                                    NIZZA  MONFERRATO--14-/NOVEMBRE-2024



sabato 9 novembre 2024

IL LIBRAIO DEL MERCATINO

 

                                             IL  LIBRAIO  DEL  MERCATINO

Il libraio del mercatino è un uomo singolare, gentile, educato, affabile, una brava persona, è titolare di un  banco colmo di libri usati e nuovi dai diversi prezzi, libri di tutte le fogge con tante trame variegate, dai romanzi gialli ai trhiller, dalla storia antica alle grandi battaglie del passato e presente, dalle biografie ai racconti di ogni tipo e tanto altro da vendere al pubblico. Ogni terza domenica di ogni mese è in piazza del mercatino di Nizza Monferrato e nelle altre settimane è presente ad Asti, Casale, Ovada e di altri piccoli centri. Lo conobbi una domenica di alcuni mesi fa mentre bighellonavo fra i banchi del mercatino, con merce esposta di ogni tipo ma soprattutto ero attirato da quelli dove risaltavano miriadi di libri, diventò un amico di nome "Fiorito". 


BANCO  LIBRI


Sono un patito di questi testi e sono un grande lettore, mi piacciono molto, in casa ho la libreria stracolma e  parlando del più e del meno gli dissi che in quel periodo stavo traslocando  nella nuova dimora, i miei circa tremila libri non ci stavano e ingombravano, gli dissi che se voleva glieli regalavo ed erano ancora nuovi di zecca e lui  accettò con entusiasmo,  non sapevo come disfarmene, buttarli mi rincresceva, non si buttano mai i libri nella spazzatura è un delitto sono fonti di cultura, comunque se tenti di venderli non te li comprano ne hanno a ufa se non qualche libro raro. Nel frattempo avevo contattato varie biblioteche della zona in provincia di Asti e ne donai un po' alla Biblioteca di Calamandrana, di Montegrosso, di Canelli, di Cerro Tanaro e nella stessa Nizza alla biblioteca Umberto Eco.  All'amico Fiorito  regalai decine e decine di libri da Marzo ad Ottobre e lui felice  mi ricompensava pagandomi la colazione da 5 euro, dicendomi seriamente vai in quel bar,...  hanno delle focaccine,... che sono la fine del mondooo,... con quel sorriso un po' beffardo dandomi una pacca sulle spalle. In testa portava un berrettino sportivo dalla lunga visiera di colore beige che gli copriva il viso dal naso prominente e dalle gote rosee e paffute che  gli recava quell'espressione giocosa con quella faccia un pò così da bambino adulto concentrato con lo sguardo acuto sui clienti che affollavano il banco chiedendogli informazioni, consigli sui libri da scegliere, i prezzi,  andava su giù percorrendo il perimetro del suo banco in lungo e in largo, raccontava e descriveva le trame dei testi che acquistavano con espressione felice e soddisfatta da adolescente.


BANCO  LIBRI

 Tutte le domeniche sotto il sole cocente dell'estate e il freddo dell'inverno o la pioggia anche se il suo banco è protetto da un grande ombrellone lui è sempre lì a vendere libri regalando sorrisi e pacche sulle spalle e con lungimiranza offrendoti la colazione da  cinque euro!!


                                                   CON  SIMPATIA  E IRONIA--WILLY

                                                  NIZZA  MONFERRATO--9-NOVEMBRE-2024

venerdì 8 novembre 2024

LA BADANTE

 

                                                        LA  BADANTE

In una cittadina del Monferrato c'era una famiglia composta da giovani genitori con figli compresi gli anziani suoceri, abitavano in una bella villetta in periferia, in quel periodo i due ottuagenari erano malati, lui affetto da Alzheimer e lei con  tumore all'intestino. La  giovane coppia era impegnata nel lavoro in località diverse mentre i due figli frequentavano l'università, per accudire e badare i due anziani (genitori della moglie), oltre all'estremo aiuto dato dalla loro figlia, gli sforzi erano incombenti, stancanti e assidui, il tempo era poco, non  potevano conciliare il lavoro con la loro malattia e pensarono di assumere una badante, ma quale? 


LE BADANTI

Nel frattempo in casa c'era già una donna di una certa età che si prodigava nelle faccende domestiche aiutando con la sua disponibilità alla bisogna i due infermi, però, era fisicamente minuta e sorreggere il vecchio e sportarlo  da un posto all'altro ci voleva forza che lei non aveva e per la prima volta assunsero una badante tramite un'agenzia del posto ed indicarono una donna di colore dicendogli che la sua funzione era di sorvegliare l'anziano, di stargli vicino e prendersi cura dei suoi bisogni e lei lo prese alla lettera. Giovane sui 35anni, fisicamente in forma, carina, pantaloni bianchi attillati, camicetta di colore verde aderente, rossetto sulle labbra, unghie laccate, capelli neri a caschetto, sempre sorridente, sembrava che dovesse andare ad una festa e da contratto mangiava e dormiva a casa loro per tutta la settimana tranne la Domenica, era il suo giorno libero. La vecchia non era contenta, con astio non era convinta di quella ragazza tutta in ghingheri potesse svolgere con dovizia questo compito, infatti la badante durante il giorno stava accanto all'anziano seduta sul sofà a guardare la Tv girando in continuazione i canali col telecomando mentre l'uomo non capiva cosa stesse facendo a causa della  malattia, la donna aveva un vizio, masticava  gomma americana per tutto il giorno e alla sera invece di sputarla nella spazzatura, l'appiccicava sotto il tavolo della sala dov'era posizionato il televisore. Non era una ragazza tuttofare non dava una mano alla moglie del vecchio ad aiutarla a riassettare o per qualche altro compito, era sempre lì accanto all'uomo che non parlava ma sonnecchiava a limarsi le unghie, masticando in continuazione la gomma e guardare la tv, finchè un giorno l'anziana donna si accorse che era appiccicata al tavolo, andò su tutte le furie e la mandò al diavolo. Cambiarono badante e consigliarono una rumena dal fisico robusto, bionda di capelli, molto spigliata, parlava correttamente l'italiano, era una persona alla mano,  abituata al suo paese a svolgere lavori pesanti. Durante il giorno aiutava l'anziana a far da mangiare, cucinava ogni tanto il piatto tipico del suo paese, svolgeva con celerità le faccende domestiche, zappava la terra nell'orto, innestava piantine di pomodori e altre verdure legandole  alle canne con fettucce di stoffa per non rovinare il gambo, trasportava l'anziano dal sofà alla carrozzina come un fuscello, non c'era da ridire sul suo operato sembrava tutto rose e fiori.  L'armonia regnava in quella famiglia tra baci e abbracci ma a lungo andare venne fuori il suo vizio! Un giorno, di pomeriggio, la badante mentre lavava i panni nel lavatoio situato in garage piangeva e continuava lamentarsi di qua e di là per chissà quale ragione. In quel pomeriggio in casa c'era il genero marito della figlia dei due anziani e gli chiese il motivo di quelle lamentele  con il disagio che ne derivava ed ella rispose in modo vago e un po' scoordinato che la suocera e la cugina criticavano gli stranieri o immigrati, ma non era vero e più lavava e più continuava con le sue litanie, il genero stufandosi, chiamò al telefono la moglie sul posto di lavoro e gli disse dell'argomento dicendogli che la badante rompeva i coglioni e di venire al più presto per chiarire il perché! La moglie arrivò, chiese e le chiese del  suo disagio ma sul momento non seppe rispondere era confusa e straparlava i suoi ragionamenti non erano coerenti, era il periodo natalizio e la moglie pensò che la badante fosse triste e malinconica perché lontana dalla famiglia residente in Romania e con dolcezza e tatto gli chiese se voleva telefonare ai suoi per sentire come stavano e augurare  buone feste. La fece sedere accanto all'apparecchio e nel frattempo disse se desiderava un cioccolatino, una sigaretta, una caramella e rispose sìì,...e tentò  telefonare ma non ci riuscì, sbagliava numero, lo ripeté, idem come prima non riusciva a concentrarsi, ad un certo punto ebbe un sussulto di stomaco e vomitò un liquido rosso, i due coniugi si spaventarono credendo fosse sangue dovuto ad emorragia  intestinale, ma dall'odore capirono che era vino,... era ubriaca, con stupore e spavento i due coniugi la sdraiarono sul sofà della sala la quale si addormentò all'istante russando con sibilo! Per precauzione chiamarono l'amica dottoressa per verificare lo stato di salute della suddetta; gli slacciò la camicetta e gli auscultò il battito del cuore ed era ok, gli abbassò un po' i pantaloni per sentire stomaco e pancia col tocco delle mani e poi con un bel sorriso ironico e divertito l'amica dottoressa estrasse dagli slip della badante un oggetto dicendo,...ecco qui un bel cavatappi per stappare  bottiglie di vino,... che lei  sgraffignava all'insaputa della famiglia dalla cantinetta dov'erano custodite....ecco svelato il suo vizio, gli piaceva bere  vino come gli uomini del suo paese. Con stupore, ironia e un po'di sarcasmo sorrisero tutti e tre, mentre la badante russava della quarta, in un secondo tempo dando una sbirciatina alla cantinetta notarono i vuoti fra le bottiglie dove eventualmente la donna prelevava e beveva di nascosto, il genero e la suocera  andarono su tutte le furie, la volevano licenziare in tronco, giustamente non potevano aver più fiducia in lei, non potevano lasciarla sola col suocero con una badante ubriaca, ma la figlia intervenne placando l'ira del familiari, sgridò la donna che promise di non farlo più e la tenne ancora qualche mese, a tavola la suocera disse all'aiutante che d'ora in poi poteva bere solo un bicchiere di vino a pasto e chiuse a chiave la cantinetta tenendola in tasca del grembiule e guai a chi la tocca,...tuoni e fulmini, nel breve tempo il suocero morì, la badante fu congedata e la storia finì, e attenzione alla prossima badante!! 


                                               CON  SIMPATIA  E  IRONIA  WILLY

                                               NIZZA MONFERRATO --9/NOVEMBRE/2024