UN PIACEVOLE INGANNO
Una Domenica dicembrina andai a pranzo in un noto ristorante del Monferrato con la famiglia e alcuni parenti per festeggiare un evento. Il tavolo di forma rotonda, era addobbato come si deve, io sedevo di fianco a mia sorella e gli altri invitati seduti uno accanto all'altro. Mangiando con gusto e appetito, si discorreva e si parlava del più e del meno, si accentuavano sorrisi, le battute erano all'ordine del momento, qualcuno di noi esperti di vini e di prelibati cibi si cimentavano a loro piacimento, orgogliosi del loro sapere, intanto io e mia sorella ci scambiavamo opinioni su certi fatti accaduti tempo addietro, ricamandone i risultati per tempi futuri. La sala del ristorante era ampia e ben arredata, i tavoli erano sparsi qua e là con un certo ordine, tavoli da due posti, da quattro, da sei posti e così via, noi al nostro tavolo eravamo in sette.
Ristorante anonimo |
Ogni tanto arrivavano nuovi clienti che avevano prenotato in precedenza e sedevano dove il cameriere li indicava, una cameriera sulla cinquantina, minuta e di bassa statura avvicinandosi al nostro tavolo con insistenza si premurava di chiedere se tutto procedeva bene e se avessimo bisogno d'altro, era molto gentile. Ad un certo punto mia sorella mi disse: guarda un po' c'è un donna con un uomo accanto seduta al tavolino davanti a noi che ci guardano con insistenza, chissà perché e mi fece notare che la donna continuava guardare me: a sì dissi non me n'ero accorto anzi non ci facevo proprio caso, perché intento nel gustare i cibi. Allora di sottecchi iniziai a sbirciare da quella parte e notai con discrezione e insistenza che la donna guardava nella mia direzione! Lei l'avevo notata di sfuggita quand'era entrata, alta, mora, un bel fisico slanciato, un'età sulla quarantina con indosso un elegante soprabito di colore grigio con a tracolla una bella borsa, con accanto un bell'uomo, non so se era il marito o il compagno o qualcos'altro ma poi non ci avevo più fatto caso. Quando la sorella mi fece notare il fatto, la guardai ed i nostri sguardi s'incrociarono sovente, aveva dei begli occhi grandi, scuri e una bella bocca, allora pensandoci bene mi venne un dubbio, iniziai a ritroso a vagare indietro nel tempo quando ero più giovane e dove lavoravo in una ditta dell'alessandrino in un reparto dove svolgevo il mio lavoro come responsabile ed ero attorniato da tante colleghe donne, chissà mi dissi che sia qualcuna di quelle che ho conosciuto in quel lasso temporale, ma i ricordi di allora sfumavano di continuo non ricordavo i volti, non ricordavo la loro fisionomia ed un certo punto mi venne in mente un nome a me caro, il nome di una bella mora con una bella capigliatura di capelli neri di nome "Cristina" e pensandoci dissi fra me: finito il pranzo, senza essere maleducato e invadente e con piglio sorridente gli chiedo il nome, ed infatti così feci! Mi avvicinai cortesemente al loro tavolo e dissi: non vorrei essere scortese e inopportuno e rivolgendomi a lei dissi: non ci siamo mai incrociati o conosciuti?... gli anni passano e mi sembra un volto già visto ma non ricordo bene, per caso si chiama "Cristina" e lei con un sorriso cortese e gentile e un po' malizioso rispose: no, mi chiamo "Michela", io rimasi un po' perplesso e con cortesia la ringraziai e sorridente la salutai,...chissà, dissi fra me, se era stata sincera e con allegria pensai al piacevole inganno!
NIZZA MONFERRATO 18-01-2022 WILLY