sabato 10 dicembre 2016

CASSINASCO-Settembre-2016

                        

                           Vendemmia 2016—Settembre—Cassinasco


Quest’anno, la vendemmia è stata  ne bella ne brutta, purtroppo il clima ha contribuito negativamente negli ultimi mesi, in certe zone delle langhe la grandine ha colpito duro nelle campagne di S. Marzano Oliveto,  Castelnuovo Calcea, Incisa Scapaccino e Vinchio, distruggendo vigneti, frutteti e serre coltivate a ortaggi, eliminando in pochi istanti il lavoro faticoso di un anno dei viticoltori e contadini; di striscio, la grandine ha lambito alcuni filari di uva moscato a Cassinasco ma niente di tragicoNei vigneti di Mirella, ho constatato lungo i filari che i grappoli in alcuni tratti erano molto belli e corposi, in altri poco maturi.
Vendemmiando in coppia con Mirella, lungo la giornata si parla del più e del meno, un po’ di tutti gli argomenti quotidiani, della giornata di ieri e dell’altro ieri, si ricorda il passato, si discute di politica, di economia, di problemi familiari, di parenti e serpenti, di antipatici vicini di casa e di ex colleghi di lavoro, “pronto chi chiacchera”!; si citano aneddoti, ci confessiamo senza se  e senza ma, specialmente senza preti, chi più ne ha più ne metta
Maria, la mamma di Mirella è la “solista  del nostro gruppo vendemmiatori” è la più esperta di tutti, belli e brutti ed è molto attenta a non tralasciare grappoli lungo i filari, indicando specialmente quelli degli altri e guai a chi gli tocca “l’orto incolto”, va su tutte le furie e oltre al mal di schiena e qualche giramento di testa è sempre in prima linea, come si diceva in tempo di guerra, “in trincea”,  con l'amata e onnipresente “cagnolina Eva sua guardia del corpo” . 



 
Giuseppe

Maria
 


















Gli acciacchi dovuti agli anni che passano incombono, si  assenta solo qualche ora, ( quando proprio non ne può più) è una donna straordinaria, in gamba su due gambe e lavoratrice indefessa, lungo la sua vita agreste ne ha viste di cotte e di crude, alla sua età da ancora dei punti ai  giovani d’oggi!  Poi, c’è l’aiutante di fatica, l’uomo tuttofare di nome Giuseppe, non è  il padre di Gesù, ma è  il papà di Marco, è il premuroso  marito pensionato di Mirella, che si carica lungo tutta la vendemmia le pesanti  cassette colme di grappoli sul rimorchietto, aiutando  nei ritagli di tempo, la suocera e la moglie a staccare l’uva.


Il figlio Marco di professione impiegato, con la sua settimana di ferie, contribuisce a dare una mano alla famiglia, collaborando un po’ con tutti, specialmente con la nonna Maria, contrastando bonariamente a parole di tanto in tanto alle domande della mamma , mettendola  in difficoltà provvisoria è un po’ “bastian contrari” e ciò, è dovuta all’età,  ma la mamma si sa,…sorvola alle provocazioni!  Vendemmiando con Mirella che è la padrona e direttrice di casa, (detta anche Mussolini dai familiari), si scoprono e si imparano molte cose, ti spiega come coltivare i vigneti, quali sono le anomalie e i segreti per rintuzzare le malattie delle viti, le astuzie per programmare una buona vendemmia ma con l’andare del tempo, ho scoperto di avere accanto una professoressa  chirurgo, anzi ,una chirurga di uva moscato coi fiocchi!


Mirella
Marco
























Lungo i filari, mentre poti, si trovano ingarbugliate matasse di grappoli talmente compatte  che solo un abile potatrice come lei può dipanare ed io non mi cimento con le mie forbici perché rischierei di rovinarli e spargere molti acini, perciò, lei gentilmente fa il chirurgo ed io” l’assistente senza mascherina!” La professoressa chirurga Mirellina interviene con le sue manine  inguantate munite di “giuriòn in dialetto piemontese o forbici” a penetrare nel ventre delle corpose matasse, tagliando e sezionando come si fa con il paziente senza fare danni, cesella e stacca in un baleno i grappoli, estraendoli  uno per uno come  fossero sassolini di una cistifellea, manovrando con facilità e semplicità l’attrezzo per potare  come un vero bisturi da chirurgo, questa abilità è dovuta a una grande manualità, esperienza  e passione;… cara Mirella hai sbagliato mestiere, dovevi fare il chirurgo d’ospedale, facendo svuotare ai pazienti prima dell’intervento, il “pitale”!!

                    
                                           Con stima  e  simpatia  Colli  Tibaldi  Antonio-
                                                     Ottobre  2016—Nizza  Monferrato



2 commenti:

  1. Una ilare descrizione di scene bucoliche. Gentile signore, aspirante scrittore, Le suggerirei di cogliere più sfumature nella descrizione dei personaggi principali. Il resto è godibile.
    Ad maiora!
    Umberto

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