martedì 17 maggio 2022

L' UOMO DEL BALCONE

 

                                                L'UOMO  DEL  BALCONE

In un paese del Monferrato c'è un tizio che abita all'ultimo piano di una anonima palazzina che confina su una via principale della zona. L'uomo vive solo, vedovo, un po' solitario ma assai curioso ed è sempre appiccicato al suo amato balcone con  ringhiera addobbata da bellissimi vasi di fiori: non gerani o altri fiori, ma sempre petunie tutto l'anno...chissà perché! Da quell'altezza la veduta spazia a 180°, perché gli altri 180° sono coperti dal retro del suo alloggio e la vista da quel lato  si perde verso i campi limitrofi, perciò la vista ideale cade proprio sulla via principale. 


Palazzina anonima

Vasi di Petunie su ringhiera


Dal balcone l'uomo  può vedere, curiosare, vigilare, adocchiare su tutto ciò che capita e transita su quella strada, lui è sempre lì, fisso su quella piattaforma rettangolare tutto il giorno come se fosse un palo inchiodato al pavimento, come una sentinella a vigilare e sfruttare l'occasione per sbirciare i movimenti e gli andirivieni dei passanti ignari. Rare volte, al mattino presto preleva l'auto dal box nascosto sul retro della palazzina per recarsi non so dove e in breve tempo ritornare e non uscire più dall'alloggio se non per sistemare la spazzatura ai bordi della strada, dove al mattino presto del giorno i netturbini vengono a prelevarla come di consueto. 

Bidone spazzat.

Oltre alla porta d'ingresso sul pianerottolo, sul balcone s'affaccia la portafinestra  della cucina e più in là, distante  qualche metro, è incastonata la finestra della camera da letto; i vetri sono coperti da semplici tendine  come ornamento ma sono complici del suo modo di fare, di comportarsi, di scrutare, di spiare senza farsi notare, nascondendosi alla vista altrui con un " vedo e non vedo", ma da lontano qualcuno nota la sua sagoma pizzicandolo senza che se ne accorga: lo sa solo lui cosa guarda! Il balcone per lui è una manna, come una seconda abitazione, gli manca solo il materasso per dormirci anche la notte! 

Lui è sempre lì ad eccezione delle pause di circa un'oretta per pranzare e cenare. Durante il giorno vivacchia su quel rettangolo sempre in pigiama, come un'abito ormai incollato alla sua pelle, raramente si veste in maniera normale. Indossa sempre dei vecchi pantaloni grigio scuri sbiaditi come lui, di quale stoffa non si sa, una maglietta grigio topo gli copre il busto, un golfino blu scuro come la notte è appoggiata sulle spalle, un berrettino nero con visiera sportiva lo ringiovanisce un po', ai piedi un paio di vecchie  luride ciabatte incolore, mentre un paio di occhiali dalle lenti scure gli copre gli occhi cerulei da pesce lesso e da lontano quando lo vedi in piedi sul terrazzino, con le mani sulla ringhiera o seduto su una vecchia sedia sgangherata, mi sembra di vedere il "cieco di Sorrento" anche se è controvento, viene bene anche la rima e anche lì, dietro a quelle lenti scure, lui nasconde la sua caparbia, perfida curiosità. Il terrazzino confina con il  vicino di casa tramite una parete divisoria fatta in vetro smerigliato, ogni tanto si parlano, si salutano, si sorridono, si criticano, qualche volta bisticciano e non si parlano per giorni e così via, dipende tutto dal suo umore giornaliero, è  un uomo dal carattere introverso, un po' taciturno, enigmatico, raramente sorride, bugiardo anche, dispettoso pure, pettegolo sempre! Quando c'è gente sulla strada che lo saluta, lui dall'alto agita le mani e le braccia ricambiando, sorride, ma se c'è qualcuno che gli sta sui maroni si ritira anzitempo e sparisce dietro alle sue amate tendine " vedo e non  vedo" come testimone del tempo, è un vedovo che non ama la compagnia, è una figura imbarazzante, inquietante! Al mattino osserva il cielo, il tempo, controlla i vasi dei fiori innaffiandoli, da un'occhiata dalla parte del vicino salutandolo, scambiando qualche parola, parlando del più e del meno e poi tutto finisce lì, rare volte la via principale è percorsa improvvisamente dal suono delle sirene dei mezzi dei vigili del fuoco o dall'ambulanza e quando si fermano nei pressi di qualche abitazione,

mezzo dei Vigili del Fuoco


lui udendo il trambusto, appare come la Madonna dall'alto del balcone e appoggiando le mani come artigli, a braccia tese sulla ringhiera, muove la testa a destra e a sinistra, su e giù, con frenesia ed eccitazione, scruta, controlla come una vecchia beghina ogni minimo movimento, curiosa a più non posso e si chiede, cosa mai sarà successo.


AMBULANZA


Lo spione confabula allarmato col vicino, muovendo le mani, il capo, la bocca, per ricostruire insieme l'accaduto, si agita costernato, si dimena e sembra che voglia spiccare un salto verso l'alto, per poi volteggiare sulle parallele come fanno gli sportivi. Certe volte è ridicolo e nello stesso tempo simpatico per il modo di comportarsi e di quel che dice, quando gli parli di fatti accaduti di recente, oppure dei luoghi comuni, perché non piove, non nevica, fa freddo fa caldo e tira vento, lui spalanca le braccia come cristo in croce e sconsolato ti risponde chi lo sa cosa può accadere e in dialetto ti dice: quest'anno non andiamo bene, tra pandemia, guerra in corso e l'economia che va in tilt ce l'abbiamo in quel posto, speriamo almeno nella salute e si guarda intorno con fare sospetto, abbassa la voce mettendo le mani alla bocca per non farsi sentire dal vicino e con dovizia di particolari ti parla di questo e di quello. Sembra abbia paura della sua ombra, un po' paranoico lo è, non ha amici visibili, ma nonostante ciò è al corrente di tanti fatti e misfatti chissà da chi li ha sentiti, forse da conoscenti di vecchia data, ai suoi  vicini di casa da poca confidenza, solo poche parole e ritiro sistematico dietro alle tendine " vedo e non vedo". 
Alla sera, quando rientra dal balcone dopo cena, chiude tutte le tapparelle, anzi le spranga come se fossero portoni, non lascia filtrare un filo d'aria e senz'altro sprofonda stravolto sul divano per abbandonarsi ai programmi tv, addormentandosi improvvisamente. Chissà cosa frulla per la testa a quest' uomo, solo e curiosone, immerso anima e corpo nei suoi pensieri astratti.

 La vita che scorre inesorabile, il ricordo della moglie cara e premurosa... la sua inquietudine esistenziale viene stemperata da questa curiosità morbosa, un po' la sua proiezione mentale di una vita passata dietro le quinte, nelle retrovie della solitudine. Un pallino mentale che ha  è quello d'improvvisarsi sbandieratore non da Palio, ma da tifoso casalingo sfoggiando varie bandiere, sventolandole secondo le date o le stagioni, in primis la bandiera del Milan, sua squadra del cuore, da tifoso sinistroide, fissa alla ringhiera la bandiera rossa con falce e martello, la bandiera del tricolore italiano l'espone per il primo Maggio, "festa dei Lavoratori"  e altrettanto il 2 Giugno "festa della Repubblica" e per ultimo la bandierona della "Pace" auspicata da tutti e la risultante finale "dell'uomo del balcone" dopo tutte le fatiche di "Ercole" , se ne sta seduto su quella sedia sgangherata tutto il giorno per riposare e curiosare  nascosto dalle lenti scure appiccicate sul naso e fissare all'infinito il vuoto davanti a lui.


Bandiera del Milan

BANDIERA  ROSSA 







BANDIERA TRICOLORE

BANDIERA della  PACE


                                                 
                                       






                                           con simpatia e ironia-Willy
                                         Nizza  Monferrato---17/ Maggio/ 2022



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