L'UOMO DEL BALCONE
In un paese del Monferrato c'è un tizio che abita all'ultimo piano di una anonima palazzina che confina su una via principale della zona. L'uomo vive solo, vedovo, un po' solitario ma assai curioso ed è sempre appiccicato al suo amato balcone con ringhiera addobbata da bellissimi vasi di fiori: non gerani o altri fiori, ma sempre petunie tutto l'anno...chissà perché! Da quell'altezza la veduta spazia a 180°, perché gli altri 180° sono coperti dal retro del suo alloggio e la vista da quel lato si perde verso i campi limitrofi, perciò la vista ideale cade proprio sulla via principale.
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Palazzina anonima |
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Vasi di Petunie su ringhiera |
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Bidone spazzat. |
Oltre alla porta d'ingresso sul pianerottolo, sul balcone s'affaccia la portafinestra della cucina e più in là, distante qualche metro, è incastonata la finestra della camera da letto; i vetri sono coperti da semplici tendine come ornamento ma sono complici del suo modo di fare, di comportarsi, di scrutare, di spiare senza farsi notare, nascondendosi alla vista altrui con un " vedo e non vedo", ma da lontano qualcuno nota la sua sagoma pizzicandolo senza che se ne accorga: lo sa solo lui cosa guarda! Il balcone per lui è una manna, come una seconda abitazione, gli manca solo il materasso per dormirci anche la notte!
Lui è sempre lì ad eccezione delle pause di circa un'oretta per pranzare e cenare. Durante il giorno vivacchia su quel rettangolo sempre in pigiama, come un'abito ormai incollato alla sua pelle, raramente si veste in maniera normale. Indossa sempre dei vecchi pantaloni grigio scuri sbiaditi come lui, di quale stoffa non si sa, una maglietta grigio topo gli copre il busto, un golfino blu scuro come la notte è appoggiata sulle spalle, un berrettino nero con visiera sportiva lo ringiovanisce un po', ai piedi un paio di vecchie luride ciabatte incolore, mentre un paio di occhiali dalle lenti scure gli copre gli occhi cerulei da pesce lesso e da lontano quando lo vedi in piedi sul terrazzino, con le mani sulla ringhiera o seduto su una vecchia sedia sgangherata, mi sembra di vedere il "cieco di Sorrento" anche se è controvento, viene bene anche la rima e anche lì, dietro a quelle lenti scure, lui nasconde la sua caparbia, perfida curiosità. Il terrazzino confina con il vicino di casa tramite una parete divisoria fatta in vetro smerigliato, ogni tanto si parlano, si salutano, si sorridono, si criticano, qualche volta bisticciano e non si parlano per giorni e così via, dipende tutto dal suo umore giornaliero, è un uomo dal carattere introverso, un po' taciturno, enigmatico, raramente sorride, bugiardo anche, dispettoso pure, pettegolo sempre! Quando c'è gente sulla strada che lo saluta, lui dall'alto agita le mani e le braccia ricambiando, sorride, ma se c'è qualcuno che gli sta sui maroni si ritira anzitempo e sparisce dietro alle sue amate tendine " vedo e non vedo" come testimone del tempo, è un vedovo che non ama la compagnia, è una figura imbarazzante, inquietante! Al mattino osserva il cielo, il tempo, controlla i vasi dei fiori innaffiandoli, da un'occhiata dalla parte del vicino salutandolo, scambiando qualche parola, parlando del più e del meno e poi tutto finisce lì, rare volte la via principale è percorsa improvvisamente dal suono delle sirene dei mezzi dei vigili del fuoco o dall'ambulanza e quando si fermano nei pressi di qualche abitazione,
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mezzo dei Vigili del Fuoco |
La vita che scorre inesorabile, il ricordo della moglie cara e premurosa... la sua inquietudine esistenziale viene stemperata da questa curiosità morbosa, un po' la sua proiezione mentale di una vita passata dietro le quinte, nelle retrovie della solitudine. Un pallino mentale che ha è quello d'improvvisarsi sbandieratore non da Palio, ma da tifoso casalingo sfoggiando varie bandiere, sventolandole secondo le date o le stagioni, in primis la bandiera del Milan, sua squadra del cuore, da tifoso sinistroide, fissa alla ringhiera la bandiera rossa con falce e martello, la bandiera del tricolore italiano l'espone per il primo Maggio, "festa dei Lavoratori" e altrettanto il 2 Giugno "festa della Repubblica" e per ultimo la bandierona della "Pace" auspicata da tutti e la risultante finale "dell'uomo del balcone" dopo tutte le fatiche di "Ercole" , se ne sta seduto su quella sedia sgangherata tutto il giorno per riposare e curiosare nascosto dalle lenti scure appiccicate sul naso e fissare all'infinito il vuoto davanti a lui.
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Bandiera del Milan |
Grazie per il bel racconto dell' uomo
RispondiEliminaDal balcone
Bel racconto mordace e cartteristico
RispondiEliminaGrazie anonimi!
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